Vinzi, Alfonso Maria (1799-1869), Naples, December 8, 1832

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Ad Maiorem Dei Gloriam

Molto Reverendo in Christo Padre

Alfonso Maria Vinzi prostrato a piedi di Vostra Paternità con umiltà e schiettezza espone i moitivi, da quali per nuovi, e più violenti stimoli avuti degli esercizi testè compiti si sente spinto a dimandare le missioni straniere.

I

Per secondare l’interna ispirazione che ne ha da lungo tempo, cioè maggiore di dodici anni, da che vive nella Compagnia, da lui dimandata forse principalmente a questo fine: in fede di che ricorda una lettera scritta in quel tempo al Padre Generale Fortis: la quale ispirazione sebbene in tempi di tiepidezza siasi per suo demerito illanguidita, anzi poco men che mancata, a ogni nuovo conforto di spirito è sempre con più vigore rinata, ed in questi Santi esercizi più che mai per lo addietro.

II

Per rompere efficacemente tutte insieme le catene dello amor proprio, e perdere ogni speranza di cercar se stesso, e le sue private soddisfazioni nello esercizio de’ ministeri della Compagnia; al qual desiderio pare che non possa meglio soddisfare che faticando in luoghi barbari senza lusinga di lodi, senza speranza di carezze, anzi nello abbandono di ogni umano conforto.

III

Per abbracciarsi una volta da vero alla Sacra Croce della mortificazione, di che la stessa necessità in luoghi sprovisti di tutto ne riscuote il debito così la carne che ha ricusato finora il patire spontaneo sarà in croce, e costretta a rimanervi per forza.

IV

Per purgare le innumerevoli colpe della sua vita passata, e rendere a Sua Divina Maestà quella soddisfazione, che può maggiore.

V

Per la speranza di poter coronar la vita condotta in disagi estremi con una morte degna di tal vita, cioè violenta, se Iddio benedetto per i meriti di Gesù Crsito e della sua Santissima Madre degnerà d’infondergli grazia necessaria a tanto.

 VI

Per potersi con tal mezzo sciogliere da ogni esercizio di lettere le quali spesse volte gli hanno cagionato grave nocumento allo spirito.

VII

Per potersi tutto applicare alla cultura di gente povera e rozza, al qual ministero si sente più inclinato, e in cui gli apre di poter ricavare più frutto a gloria di Dio.

 VIII

Per poter colla salute di anime cieche al conoscimento della fede glorificare Iddio, il quale diè tutti la vita, e innanzi a cui non v’è distinzione di giudeo, e graco.

 IX

Per rispondere in qualche modo alle infinite misericordie da Dio ricevute, ed impegnarsi a servirlo in uno stato di suo genio, cioè tutto e direttamente inteso alla santificazione delle anime.

X

Per propagare in luoghi dove non è la devozione alla gran madre di Dio, e far che Ella sia per tutto conosciuta e ricevuta.

XI

In ossequio della passione del Redentore, e per desiderio di patir qualche cosa per lui, che tanto patì per gli uomini.

XII

Perché avendo più volte interrogato se stesso nella orazione, in quali esercizi servirebbe più lietamente a Dio NostroSignore gli è sembrato questi esser dessi; ne i patimenti preveduti a sofferire inevitabilmente lo hanno punto ritardato dalla offerirsi a Dio; anzi si è sentito dopo l’offerta grandemente consolato.

XIII

Finalmente per imitare l’esempio di tanti confratelli della medesima compagnia, non che della sua provincia di Napoli, i quali si consacrarono a Dio nello esercizio delle missioni.

Queste ragioni si sono esposte per lo rispetto dovuto alla divina volontà ì, e alla ubbidienza al Padre Spirituale, e per non soffrire in morte il rimorso, che avrebbesi per aver taciuto a Superiori con ispirazione a un opera di gloria di Dio.

Alle ragioni favorevoli non omette il supplicante di aggiungere con pari schiettezza alcune contrarie, delle quali ne lascia il giudizio a Vostra Paternità nelle cui mani egli si mette con pienissima indifferenza a quel che ordinerà, essendo disposto a cacciare per sempre come tentazione anche il pensiero delle Missoni

Le ragioni sono:

Nessuna virtù, massimamente pazienza, che non basta a soffrire la puntura di una zanzara=

Forze corporali non sufficienti agli incommodi di lunghi viaggi a piedi=

Imperizia di lingue straniere / potrebbe però apprenderne alcuna /

Incostanza nello osservare i proponimenti fatti =

Timore di trovarsi senza compagno sacerdote, con cui potersi confessare.  

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Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothann Preposito Generale // della Compagnia di Gesù // Roma

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“Vinzi, Alfonso Maria (1799-1869), Naples, December 8, 1832,” ARSI, AIT 1, 93a, Digital Indipetae Database, accessed November 21, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2460. Transcribed by MR.