D'Andrea, Girolamo (1820-1888), Palermo, January 20, 1841
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Molto Reverendo in Cristo Padre nostro.
Vengo qual figlio ad esporre al Padre i sinceri desii che sempre vivi in cuor mi si ridestano di tutta sacrificar al Signore la vita mia impiegandola in ajuto di quei fratelli che oh! con qual cordoglio io veggo perire! e che altro a tal vista può un Cristiano un religioso un Gesuita bramar di vantaggio? oh! amatissimo Padre esponessi io le mie brame quai le concepisco! ma ben le conosce Iddio che in me le desta. Vostra Paternità sa che io l’anno scorso ho fatto voto di dedicarmi alle estere missioni sino allo spargimento del sangue, Vostra Paternità gradì questo mio sacrificio e spero che l’abbia del pari gradito il Signore che me lo ispirò; io dunque ritorno, e vorrei ogni giorno ricordarlo alla Paternità Vostra da cui solo, volendo Dio potrò sperare esaudimento, ritorno dunque a rammentarle che ancor io bramo l’adempimento di quanto promisi, non tanto perché presto compiansi le mie speranze, come io pur anelo, ma piú per darle un sincero attestato che non ho mutato dal mio proposito; e qual mente qual cuore mutar potea disegno e volere mentre veggonsi nuovi campi da coltivare aperti, nuovi missionarii a spargervi lor fatiche e sangue inviati? oh! mi creda che alla partenza dei tre nuovi eletti di cui era io compagno nelle dolci missioni delle carceri non potei non brillar di gioja ed altre speranze concepire di presto esaudimento per me.
Mio amato Padre; finiva l’anno scorso quì in Palermo, lungi dalla famiglia mio Padre, ne sentì natura il gran colpo ma non si soppressero le concepite brame pel Giappone le Indie i barbari i turchi gl’infedeli. . . . oh! questi quanto maggior dolore mi recano che della morte di mio Padre; ei mori, ed il Signore mi sciolse da un ligame che avea di più col sangue; restò mia madre e lungi, come qualche volta succede dal lusingarmi a tradire alla mia vocazione, con mio giubilo vieppiú mi anima mi sprona ad unirmi più stretto con Dio nella Compagnia ed a maggiori cose di sua gloria consacrarmi. Sciolto pertanto da più forti legami di sangue, spinto da sincere brame, rinforzato dai lumi ed indirizzi dal mio Padre Spirituale Padre Taparelli venga presto o Padre il celeste conforto, la voce celeste che mi chiami a correre son pronto, ed in questo tempo che mi resta batterò viemmeglio le vie di mortificazione e di unione
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~Palermo 20 Gennaio 1841. Fratello Girolamo d’Andrea // petit missiones.~
con Dio che solo ritto al compimento di mie brame devono scorgermi; vorrei proseguire ma son sicuro che basta il fin qui espresso, alla sua benedizione mi affido ai suoi cenni son pronto: La prego da ultimo con quello stesso spirito con cui i miei sensi ho scritto a non obbliarmi, ah! Padre per pietà . . . . popoli barbari . .. chieggono ajuto, io La importunerò finché Iddio mi avrà esaudito, mi benedica con quella apostolica benedizione che più vive raccende le brame di apostolato
Il suo ubbidientissimo in Cristo
figlio Girolamo d’Andrea
Maestro di 1°. anno nell’infima
Grammatica.
Palermo li 20 gennaro del 1841