Ferrari, Domenico (1815-1836), Genoa, November 27, 1840
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Molto Reverendo in Cristo Padre
Dopo la terribile burrasca di quest’anno, nella quale per grazia di Dio ho sempre conservati i miei sentimenti, e la mia maniera di pensare scevra da ogni spirito di partito, di rispetto umano, d’adulazione, amando meglio p[erdere] ogni esistenza dimenticato da tutti, che lasciarmi andare a simili bassezze, siami lecito, se aveva merito d’essere udito, di coronare il cadente 1840 nella vicina festa di San Francesco Xaverio, proponendomi ancora una volta con sincerità di cuore, con grandezza d’animo, con desiderio ardente per que’ campi già coltivati dal Santo Padre Francesco nell’ampie regioni dell’Asia. Almeno potrò dire ch’essi sono mancati a me, non io a loro. Non mi spaventano quelle parole dell’Enciclica di Vostra Paternità = si cum peditibus currens laborasti, quomodo poteris contendere cum equis? = perchè l’occasione è quella, che sveglia, e più si opera là dove tutto è gelo, e dove quasi […] si deve, che ivi dove regna la tiepidezza. O quante virtù svegliò il cholera morbus! o quanti zelanti Sacerdoti si scopersero in tale occasione! E poi = manus Domini non est abbreviata: infiliet super me Spiritus Domini, et mutabor in virum alterum = Scrivo queste cose da Genova, dove sono, non creda però condottovi da spirito di volubilità, chè io non ho chiesta mutazione alcuna, ma in forza d’un ordine del Padre Provinciale, il quale
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malgrado il bene che io faceva a Nizza (dove in verità fra mezzo alle tribolazioni specialmente di quest’anno vi dirigeva famiglie sante, così servendosi Dio dei cattivi per regolare i buoni) mi scriveva di non potermi più lasciare in detta Città: ordine strappato dall’invidia, e malizia altrui, e forse anche dall’interesse, che vi ebbe la sua parte.
Basta: un velo sul passato: ma sempre confesserò, che in questa Provincia poco posso fare, e ne sia in prova questo solo, che persone dell’uno, e dell’altro sesso hanno detto: ben volentieri ci portaremmo da questo Padre, se non fosse Piemontese, e che da una parola in su è in caso di conoscere gl’interessi di nostre famiglie.
Sia la mia rinnovata dimanda in onore del Santo Apostolo Francesco, il cui giorno prego di sommo gaudio a Vostra Paternità e propizio a tutta la Compagnia nell’atto, in cui baciandole la mano, e chiedendole la sua paterna benedizione mi raccomando ai santi suoi Sacrifizii, e con ogni rispetto, e sommessione mi rassegno
alla Paternità Vostra Molto Reverenda
Umilissimo ed Obbedientissimo in Cristo figlio
Domenico Ferrari della Compagnia di Gesù
Genova 27 Novembre 1840
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Genova 27 Novembre 1840. – Padre Domenico Ferrari // 1. Domanda le missioni delle Indie // 2. Può fare poco nella Provincia di Torino
Al Molto Reverendo Padre in Christo // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale // della Compagnia di Gesù // |al Gesù| // Roma