Ayala, Antonio Maria (1818-1887), Marsala, May 5, 1840
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Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro.
Pax Christi
Lo studio della propria santificazione e dell’altrui richiesto dal Nostro Santo Padre Ignazio e le lettere de’ nostro missionarî accesero nel mio cuore fin dai primi giorni del mio noviziato una viva brama di adoperarmi, alla maggior gloria di Dio, nell’esercizio dell’estere missioni. Ed oh quanto questo desiderio accrebbesi, allora quando, novizio ancor di 6 mesi mi toccò in sorte di recarmi per ben 22 giorni a pellegrinaggio! Quanto quei piccoli disagi di viaggiare a piedi, si accattar di porta in porta l’elemosina mi riuscivan soavi; e quali dolcezze non communicava il dator d’ogni bene al mio cuore in quell’avventurato tempo!
Or sifatta interna voce parlavami a quando a quando all’animo, ringagliardiva alla partenza dei Reverendi Padri Coppola e Aloisio per l’Arcipelago; imperiosamente m’imponeva all’udire la bene avventurata nuova scelta dei tre missionarî Valachiesi.
O padre mio, chi puo narrarle quale si fu la commozion del mio cuore a cotal nuova e in quali affettuosi slanci d’invidia prorompea sovente! Ed eccomi al punto, in cui la gagliardia della grazia vinse e trionfò di tutto me, offerendomi totalmente a Dio per impiegarmi tutto quanto nelle estere missioni. Ed onde con maggior facilità possa venire a capo delle mie voglie, communicato l’affare col padre Spirituale, secondando le traccie della divina grazia, vengo con questa mia prima lettera a manifestare a Vostra Paternità questa mia oblazione fatta al Nostro Signore Gesù Cristo: rimettendomi pienamente nelle sue mani, sul dove, e quando degnerassi presciegliermi a sì glorioso arringo, essendo dalla mia parte pronto a partire in questo stesso punto.
Per impegnare in mio prò la divina bontà ho cominciato a spogliarmi di quelle piccole cosarelle, che ravvisai non essermi necessarie. Vengo poi con somma attenzione e assiduità esercitandomi nella predicazione in chiesa, agli scolari, nelle piazze, nelle prigioni, tutte le volte, che i Superiori o mel’ingiungono o permettono. Nel che fare non più mi sembra aggirarmi fra le domestiche mura, o in cattoliche città soggiornare, ma fra idolatre o eretiche genti, convivere. Ed or m’immagino sollecito affaticarmi per indurre le madri a consegnare i teneri figliolini al battesimo, e con dei doni o con curare il corpo a ciò adescarli; or mi pare privo essere di cibo e di riposo, sempre in continue fatiche, in scorrerie per barbare genti, e a tal vista esulta il mio cuore; or mi sembra di abbattermi in sobborghi o capanne di cristiani che da molti anni privi sono di sacro ministro, e colle parole di eterna vita confortatili, al mirarli rianimati e franchi con essoloro esulto e tripudio.
O padre deh non renda inutili le voglie ardentissime del mio cuore! Spero che l’Apostolo Santo Saverio, sotto la di cui protezion mi pongo, vorrà ottenermi da Dio questa singolarissima grazia, e da’ Superiori la desiata licenza. La prego ad accettare questa mia sincera offerta, e scongiurandola ad avermi presente ne’ Suoi Santi Sacrifici onde il dator d’ogni bene voglia sempre più accrescere si bella fiamma nel mio cuore, col dovuto rispetto mi dico:
Di Vostra Reverenza
Giovanni Roothaan Preposito Generale Societatis Iesu
Roma
Umilissimo e obbedientissimo servo e figlio in Gesù Cristo
Antonio Maria Ayala della Compagnia di Gesù
Marsala li 5. Maggio 1840.
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Marsala 5 Maggio 1840. – Fratello Ayala // Petit missiones.
Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il padre Giovanni Roothaan Preposito Generale della // Compagnia di Gesù // Roma