Vaiano, Pietro Paolo Maria, Benevento, April 20, 1840
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Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro
Pax Christi
Fin da’ primi dì che ebbi la bella sorte di essere annoverato, benchè indegnissimo tra i figliuoli della dolcissima Madre nostra la Compagnia, forte ho sentito sempremai nel cuore l’impulso di andare alle missioni straniere, affine di patire qualche cosa per amore del Nostro Capitano Cristo Gesù. Il che mi è stato le tante fiate motivo di appalesare alla Vostra Paternità quanto si ascondeva nel profondo del mio cuore. Riflettendo poi meco stesso ho risoluto altramenti (come ho fatto sempre in tutte le altre cose co’ Superiori immediati), ho preso cioè il partito di abbandonarmi totalmente nelle mani de’ Superiori coll’essere apparecchiato a qualsisia offizio, e qualora mi si dicesse, se mi sentissi in forze di andare fra li stranieri alle missioni, avrei umilmente risposto „sit nomen Domini benedictum„ perciocchè Sua Divina Maestà si è degnata di elegere me per mano de’ Superiori ad una impresa cotanto nobile, e cotanto fruttuosa. Tutto ciò non mai mi ha soddisfatto appieno; che però non ho potuto fare ammeno di manifestare i miei desideri al reverendo Padre Provinciale nello scorso anno, quando venne per la visita di questo Collegio. Egli dopo di aver ascoltato quanto gli proposi; rispose che per allora avrei potuto astenermi dal farne motto alla Paternità Vostra; ma che quando a Dio fosse in gra[to] di passare dal magistero allo studio della Teologia, avrei potuto scriverne a Vostra Paternità. Il che fu bastante a mettere il mio spirito nello stato di tranquillità e pace. Il Signore il dì 19 Dicembre dello scorso anno si degnò di visitarmi con uno sbocco di sangue, e vieppiù mostrò la possanza del suo braccio alle due ore dopo la mezza notte del dì 6. Gennaio del presente anno con uno sbocco straordinarissimo a segno, che il Medico del Collegio forte temeva di mia salute. Egli a mio credere è stato un tratto finissimo della Provvidenza Divina; poichè il Padre Rettore vedendomi ridotto in questo stato mi pose in cuore di ricorrere a qualche santo Protettore lasciandomi da deliberare meco stesso per qualche spazio di tempo. il primo penziere che vennemi alla mente si fu di ricorrere al Santo Nostro Padre Ignazio, che se si degnasse di ottenermi la sanità dal Signore, io avrei fatto ad onor suo il voto di domandare alla Paternità Vostra le missioni straniere. Il Padre Rettore ne informò il Reverendo Padre Provinciale, da cui ebbe risposta, che avrei potuto farlo, ma giusta l’intelligenza della Compagnia.
Questo è stato adunque il vero motivo, che mi ha mosso alla [pur] fine di scrivere alla Paternità Vostra su di tal particolare. Se Vostra Paternità si senta ispirata dal Signore di concedermi questo fa=
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vore, io avrò una consolazione somma di aver tratto a fine i miei desiderî; all’incontro io resterò contentissimo in qualsivoglia impiego assegnatomi nella Compagnia, senza cessare però di nutrire sì ardenti brame sino all’ultimo dì mia vita, come spero nella misericordia del Signore. E bacio a Vostra Paternità umilissimamente la mano
Di Vostra Paternità Reverendissima
Infimo in Cristo Servo
Pietro Paolo Maria Vaiano della Compagnia di Gesù
Benevento 20 Aprile 1840
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Benevento 20 Aprile 1840. – Fratello Pietro Maria Vaiano // Domanda le missioni, che in una malattia ha // fatto voto di domandare.
Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia // Di Gesù // Roma