Basile, Vincenzo (1818-1882), Palermo, July 5, 1838
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Molto Reverendo in Cristo Padre nostro
Pax Christi
Posso dire alla maggior gloria del Signore, che nel corso di mia vita religiosa ho sempre nutrito nel cuore un desiderio ardentissimo per le Missioni; anzi fu questo appunto uno dei motivi principali, per cui io da secolare anelava sempre e caldamente all’ingresso nella Compagnia, per rendermi cioè vantaggioso alla salute de’ prossimi, e di quelli specialmente che vivono nelle tenebre dell’infedeltà. Sul principio di quest’anno scolastico io manifestai questo desiderio al Padre Taparelli mio padre spirituale, il quale all’acquisto di esse animandomi, saggiamente mi consigliò, che prima di esporre la mia volontà a Vostra Paternità era pur conveniente, che io di proposito mettessi a cimento la mia virtù collo esercizio di qualche apostolico ministero, il quale vantaggiando i prossimi, non detraendo nulla di tempo a’ miei studi di teologia, mi potesse insieme rassodare meglio nella concepita brama per le missioni. Scelsi col consiglio di lui le Carceri, ed ottenuta licenza da’ miei Superiori per ivi condurmi ne’ tempi liberi da’ miei studî, cominciai ad esercitarmi in questo vastissimo campo della gloria di Dio. Procurai e procuro ognora di farvi quel bene proporzionato alle mie deboli forze, assistito dalla grazia del Signore, da cui solo io ripeto l’essermi sempre più confermato nel volermi tutto dedicare alle missioni. Ciò non ostante,
onde meglio conoscere le mie intenzioni, ho voluto far precedere questa mia lettera il triduo della rinnovazione de’ voti, nel quale conobbi chiaramente per mezzo della guida del mio Padre spirituale, e de’ miei Superiori, essere volontà di Dio che io manifestassi alla Paternità Vostra questa mia ferma risoluzione di consecrarmi tutto alla salute degl’infedeli. Ed oh come per essa sia io più non mi accesi, allorquando intesi, che nel Giappone e nella Cina si desiderano i nostri! vorrei, se mi si concedesse, partire in questo momento per andare in qualsivoglia parte del mondo a salvare anime. Ma già io mi sento rispondere dalla Paternità Vostra „nondum venit hora tua„, e non aver poi io quel capitale dello spirito d’orazione, di mortificazione, e di umiltà richiesto in un’Apostolo del Signore. Il primo pensiere anziché scoraggiarmi, mi eccita viemaggiormente alle desiate missioni, poichè mi detta, restarmi del tempo per potermi sempre piu disporre ad una sì nobile intrapresa; il secondo mi è di forte stimolo per acquistare quelle virtù necessarie per un missionario. Quantunque io lo confesso, che qualunque mia preparazione non sarà capace a rendermi degno della desiderata grazia. Mi conforta peró il riflettere che = potens est Deus de lapidibus suscitare filios Abrahae = e che l’intercessione del mio speciale avvocato San Francesco Saverio è assai efficace per ottenere da Dio simili grazie. Prego intante la Paternità Vostra a benedire questa mia santa risoluzione, e a rendermi consapevole della sua volontà. Rispettosamente bacio la destra della Paternità Vostra e raccomandandomi a’ Suoi Santi Sacrifici mi dico
Della Paternità Vostra Reverendissima
Il molto Reverendo in Cristo Padre nostro
Il Padre Giovanni Rootahan della Compagnia di Gesù Generale
|Roma|
Indegnissimo in Cristo Servo
Vincenzo Basile Societatis Iesu
Palermo 5. Luglio 1838
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Palermo, 5 Luglio 1838. – Vincenzo Basile // petit missiones, Sinenses praesertim
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Generale // della Compagnia di Gesù // Roma