Dizzinni, Giambattista (1808-1841), Naples, November 27, 1837

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27

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206

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Pax Christi

Molto Reverendo in Cristo Padre

Il sincero amore di Padre che Vostra Paternità nutre verso ciascun soggetto della Compagnia, e la bontà del motivo che mi muove, mi fa animo ad aprirle il mio cuore con questa mia supplichevole, onde riceverne un conforto, che solo presso Vostra Paternità posso sperare nel caso, che anderò qui con ogni schiettezza ad esporle

Essendo io stato uno de’ primi ad esporre adl Reverendo Padre Provinciale il desiderio di venire a Roma a fare il Terz’anno di Probazione, pel doppio motivo, e di fare il mese de Santi Esercizi, e di apprendere l’Istituto sotto la direzione eccellente del Padre Rossini, mi fece intendere di avere l’intenzione di farmi fare il terzo anno, ma non saper ancora dove. Tornato poi da Roma mi assicurò che costì in Roma avrei fatto il mese de’ Santi Esercizi insieme col PadreLiberatore, e col Padre Curci, per la ragione che noi l’avevamo chiesto con calore. Dopo tante aspettative ecco che la sera stessa che il medesimo Reverendo Padre Provinciale dovea cominciare i Santi Esercizii, mi diede l’esclusiva per Roma, ed invece mi avvisò di dover seguitare a tenere il carico di Ministro della Casa, come fin’allora avea fatto provisoriamente. Io come figlio di ubbidienza chinai il capo con ogni rassegnazione al divino volere; ma si figuri VostraPaternità come restasse il mio cuore ferito a tale improvvisa inaspettatissima novità. Ma quello che mi riuscì più sensibile all’animo sì fù quello di cui mi fe cenno in discorso, cioè che avendo io per qualche tempo fatto da Compagno al Maestro de’ Novizi, non eraa in obbligo di fare nè il terz’anno, nè il mese de’ Santi Esercizi.

//

Or ripensando su di ciò, e facendo preghiera a Dio, ed alla Santissima Vergine, mi è paruto di di dovermi rivolgere alla carità notissima di Vostra Paternità ed esporle su tale oggetto alcuna cosa. Ed in prima che io ho fatto di Noviziato sol quindici mesi, ed in questo tempo non ho fatto de’ Santi Esercizi che due sole settimane. dipoi ho dovuto fare il corso di due anni di Carissimato, due di Filosofia, e quattro di Teologia.

Se non che prima della Teologia, non avendo creduto opportuno i Superiori di farmi fare la scuola, a motivo della poca sanità che allora mostrava avere, fui posto per un’anno alla Prefettura dell’atrio, donte poi passai al Noviziato. Là fui inviato dal Padre Taparelli Provinciale come Vice-Ministro, ma non ben mi ricorda se mi avvisasse di dover altresì aiutare in qualche cosa il Padre Rettore; Maestro de’ Novizi; di fatti però non feci altro che le veci del Padre Ministro che allora era assente, che della persona di Compagno nè pur potea far parte alcuna, non essendo ancor Sacerdote; Solo mi sovviene di aver fatto alcune poche esortazioni ai Carissimi, ed aver assistito talvolta ai […] che faceano i Novizi. Or dopo sì lungo corso di vita distratta, sentendosi lo spirito più che mai bisognoso di un poco di raccoglimento mi veggo rapir quasi di mano ciò che tanto aveva desiderato, e ricevutane sicurtà; col pericolo ancora di restarne privo per sempre. O Padre amantissimo! non dirò altro che questa è una ferita che solo Vostra Paternità può saldarla; e a saldarla basterà una parola di Vostra Paternità essendo disposto a riceverla come voce di Dio. Io pertanto pregherò il Padre de’ Lumi ad insinuarcela conforme al piacer suo santissimo.

//

In questa occassione poi rinnovo la supplica fatta altre volte a Vostra Paternità delle Missioni, avendone fatto il Voto per qualunque parte del mondo, in cui piacerà a Vostra Paternità inviarmi. E sebbene per cagione degli studi abbia fatto qualche scapito la sanità, nondimeno ebbi sempre fidanza che la vita attiva mi avrebbe giovato, come per esperienza adesso lo sperimento. Le chieggo questa grazia a Nome della Santissima Vergine, e di San Francesco Saverio che tanto mi hanno aiutato ad entrar nella Compagnia.

Perdonerà Vostra Paternità di quanto mi sia avvanzato ad esporle, movendomi solo il bisogno della povera anima mia, ed il profitto ed avvanzamento che ne desidero; come anche la poca accuratezza dello scrivere, essendo fatto a notte ferma, per mancanza d’altro tempo più acconcio a ciò fare, toltomi dalle molte occupazioni per presente Ministero.

Con ogni più calda premura la prego di ricordarsi di me indegnissimo figlio della Compagnia, ne’ Suoi Santi Sacrifici

Di Vostra Paternità Molto Reverenda

Infimo Servo in Cristo

Giambattista Dizzinni

della Compagnia di Gesù

Napoli 27. novembre 1837.

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Napoli 27 Novembre 1837. – Padre Dizzinni // 1. Domanda a far al meno il mese degli Esercizj // in Roma. // 2. Rinnova la chiesta delle missioni.

Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù in // Roma

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Citation

“Dizzinni, Giambattista (1808-1841), Naples, November 27, 1837,” ARSI, AIT 1, 206, Digital Indipetae Database, accessed February 6, 2025, https://indipetae.bc.edu/items/show/2250. Transcribed by EF.