Rivaroli, Giuseppe Maria (1814-1844), Turin, June 20, 1843
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Molto Reverendo in Cristo Padre
Pax Christi
Fin da quando negli anni di mia prima educazione io cresceva giovinetto insolente nei seminarii della Diocesi di Novara, l'unico mio desiderio era di potermi un dì rendere ad vantaggio de' prossimi al ministero della predicazione. Dacché poi per grazia specialissima di Maria entrai nella Compagnia di Gesù, nei primi mesi di mio noviziato all'udire delle estere missioni, a me fino a quell'ora poco meno che incognite, concepii tosto un ardente desiderio di impiegare le povere mie fatiche a prò di quelle anime che vivono o nell'ignoranza o nell'errore. Ben è vero, che questo desiderio andò ora crescendo, ora scemando d'intensità, secondo che io metteva maggiore, o minore impegno nel mio avvanzamento spirituale. Dacchè io era nella Compagnia in tutti i sentimenti di conto di coscienza, manifesti loro questo mio desiderio, ed essi sempre il lodarono come buono, ma mi esortarono a raccomandare a Dio questo affare, e ad attendere intanto ad adempiere ai doveri o di scolastico, o di maestro secondo le circostanze in cui mi trovava. Perciò io prima d'ora mai non osai farne cenno a Vostra Reverenza. Nell'ultima visita provinciale, io come agli altri manifestai pure al nuovo Padre Provinciale questo mio desiderio, ed esso l'approvò, confortommi a raccomandarmi prima molto a Dio, e poi a scriverne a Vostra Reverenza. Io diferii il tutto fino all'occasione di questo sacro triduo di rinnovazione, in cui il maggior raccoglimento, e l'impegno maggiore per le cose di pietà e di spirito meglio ci dispone ad udir la voce di Dio. In questa occasione, comunicai anche al Padre Rettore il mio desiderio, ed esso pure mi animò a fare quanto avevami suggerito il Reverendo Padre Provinciale. Ecco però, padre Molto reverendo, ecco a' suoi piedi l'infimo tra' i servi, e il più indegno tra' i suoi figli, che non osa nò dimandare di essere inviato a quelle estere missioni che sospirano per avere evangelici operai, che troppo conosce di essere immeritevole di una tal grazia, ma si limita ad esporle umilmente, che desidera tutto impegarsi a bene di quelle anime in gran parte abbandonate. Io più non aggiungo, perchè so essere questo un affare, intorno a cui conviene porgere calde preghiere a Dio meglio che ai Superiori. Nei cuori dolcissimi di Gesù e di Maria io [...] questa mia brama. Si adempia sempre in me la loro santissima volontà. Intanto le bacio rispettosamente la mano, e raccomandandomi caldamente ai Suoi Santissimi Sacrificimi dico
Di Vostra Reverenza
Infimo in Cristo servo,
e figlio indegnissimo
Giuseppe Maria Rivaroli della Compagnia di Gesù
Torino dal Collegio del Carmine addì 20. Giugno 1843.
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Torino 20. giugno1843 - Maria Rivaroli // Petit Missiones, quas a multo tempore cogita // Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Roma