Villarubia, Giacomo Luigi , Fermo, March 16, 1843
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Ihs.
~Provincia Romana. Fermo, 16 Marzo 1843.
Padre Giacomo Villarubia~
Molto Reverendo in Christo Padre Nostro
Pax Christi
Permetterà, mio Molto Reverendo e caro Padre, che io l'infimo e il più indegno de' suoi figli le apra il cuore, e le palesi con tutta semplicità e schiettezza i miei pensieri e desiderj riguardo alle Missioni straniere.
Sono già più anni che due pensieri mi agitano lo spirito, e mi tengono perplesso. Il primo si è, se realmente il Signore mi chiami in ajuto spirituale de' poveri Indiani. A questa missione mi ci sento spingere fino dai primi mesi della mia vita religiosa, eccitato da ciò che ne leggeva nelle vite dei nostri Padri Missionari, e in allora i desiderj erano ardenti. In seguito posso assicurare la Paternità Vostra che sebbene si sono alquanto raffreddati, non si sono però mai spenti in me. anzi mi ricordo d'aver supplicato nel 1825. la beata memoria di Nostra Paternità Fortis, che volesse disporre di me per la prima occasione che si presentasse. In questi ultimi anni poi tali desiderj si sono risvegliati, sì per l'esempio di tanti Nostri che si portano alle Missioni, e sì ancora mosso dalle lettere dei medesimi, e delle relazioni che con tanto gusto leggo negli Annali della Propagazione della fede.
L'altro pensiero che mi tiene perplesso è, se debba o no fare alla Paternità Vostra una formale domanda per essere spedito alle Missioni. I motivi che fin'ora mi hanno disuaso di farla sono: 1o. l'intimo convincimento di essere indegno di tanta grazia a cagione della mia poca virtù, e della mia inabilità e dappocagine; 2o. il dubbio se abbia o no la vocazione di Dio, per cui oh quante volte nel mio interno ho desiderato di ricevere dalla Paternità Vostra un semplice invito non che un ordine di andare senza che io avessi il coraggio di chiederne la grazia! Dopo però che ho inteso da una lettera venuta da Roma, che ancor io potrei aspirare alla sorte di essere uno degli eletti alle Missioni, mi sono sentito animato a scrivere a Vostra Paternità.Ma prima per meglio conoscere la volontà di Dio ho voluto premettere maggior copia di orazioni e di Novene fatte da me e da altre anime buone a questo fine; dopo di che, e principalmente dopo l'ultima della Grazia in onore di San Francesco Saverio, e dopo eziandio matura considerazione fatta secondo le regole del Santo Padre Ignazio per la buona elezione, mi sento più che mai stimolato ed incoraggiato ad aprire il cuor mio alla Paternità Vostra affinché disponga di me come meglio stimerà in Domino. Anzi la prego con tutta istanza, che qualora non siano di ostacolo, come temo, le mie infermità spirituali, e i miei corti talenti, si degni concedermi la grazia di portarmi alle Missioni straniere, che sembrami di desiderare per fini puri e retti, cioè: pel maggior profitto dell'anima mia, pel servizio della Compagnia, che spero di poter prestare maggior in quelle parti, e per più gloria di Dio stante la scarsezza di Operaj, che colà sono. Se otterrò questa grazia, mi pare che l'animo mio si riempirà di contentezza, e l'avrò come un nuovo favore venutomi dal cielo, che se mi fosse dato di eleggere a quale Missione io mi senta maggior propensione, risponderei che non mi inclino più a destra che a sinistra, ma che attesa l'età già provetta di 40. anni compiti, epperò essendo maggiore la difficoltà d'imparare nuove lingue, eleggerei come più opportuna per me l'America meridionale pel linguaggio Spaguolo, che ivi si parla.
Esposti cosi come meglio ho saputo i miei sentimenti e desiderj, [...].
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Fermo 16 marzo 1843 - // Padre Villarubia. // Espone la sua lunga vocazione // alle Missioni, e si offre a Vostra Paternità // specialmente per l'America meridionale // Al Molto Reverendo in Christo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale della // Compagnia di Gesù // Roma