Ciaceri, Giorgio Maria (1827-1908), Noto, August 25, 1853

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883

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Molto reverendo in Cristo Padre

Pax Christi

Non suol negarsi, generalmente parlando, la prima grazia dimandata a' nuovi Superiori: in ciò io confidato, avanzo la mia umile preghiera, sperando che la Paternità Vostra, se vi troverà la maggior gloria di Dio, mi farà contento.

Io adunque dimando a Vostra Paternità la grazia di poter esser uno degli avventurati nostri, che condurrassi seco il reverendo padre Desmet a coltivare la vigna del Signore nel nuovo-mondo. Dimandai la grazia in discorso durante il mio noviziato, quindi da carissimo, poscia da filosofo; ma l'età tenera e gli studî incompleti furono d'inciampo al bramato favore: venne il reverendo padre Wider in Sicilia; il padre Spedalieri, Provinciale a que' di, non volle che alcuno andasse alle missioni, neanco io solo, di cui sarebbesi contentato il reverendo padre Americano: co' reverendi padri Rillo, Basile, Ayala ed altri battei pure la porta, ma non mi fu aperta: approdarono in Palermo due nostri diretti per l'America; io chiesi e richiesi l'esecuzione dell'invincibile desiderio; il reverendo padre Scarlata Provinciale mi concesse andare colla benedizione di Dio, ma un impedimento pecuniario venne a defraudare l'ottenuto beneficio: il reverendo padre Massa raccogliea nostri per la missione della Cina; io dimandai e non ricevei: ora, molto reverendo padre nostro, ora tento di nuovo; la desiata grazia da ben 11 anni, chi sa Dio non voglia concedermela per mezzo della Paternità Vostra? - Mi chiederà dell'età, degli studî, della salute, etcetera ed io le rispondo ingenuamente, qual da Figlio a Padre si conviene. Io dunque ho 27 anni d'età, robusta e sanissima complessione, ho studiato, oltre alla Filosofia, lingua latina, [eccetera] la Teologia-Morale, per cui, ordinandomi Sacerdote, potrei coadjuvare il reverendo padre Desmet senza il bisogno della Teologia Dommatica; inoltre, avendo sempre di mira le missioni straniere, ho appreso mediocremente il francese, alcun che d'inglese, e qualche notizia d'altra moderna, sperando all'uopo mi potria servire -

Vostra Paternità però mi chiederà dell'essenziale, della virtù; ma quì bisogna tacere... "nemo bonus, nisi Deus" - le dico soltanto, che se non son fornito delle virtù necessarie ad una tale impresa, mi sento però il buon volere di acquistarle coll'ajuto di Dio e di Maria: del resto, Padre Mio, sa che "infirma mundi elegit Deus, ut confundat fortia" epperò spero e non mi confondo -

La Sicilia mandava anticamente il 1/10 de' suo' soggetti, e molto in fatto di missioni si distingue: adesso fa pietà sotto questo riguardo la nostra provincia; di quasi 300 Gesuiti cinque, trovansi in missione, invece di 30, che sarebbe il decimo. Vostra Paternità non dica che l'affare dipende da' sudditi, ma sappia che molti e molti han chiesto l'estere missioni; vedendo però che a ogni dimanda è seguita una ripulsa, ognuno si è ritirato sommessamente; ciò dipende dal reverendo padre Provinciale Spedalieri, che (fo questo sfogo con Vostra Paternità, nostro Padre comune e Superiore di tutta la Compagnia) a tante sublimi virtù, a tanti meriti dinanzi a Dio non unisce quella generosità e gran cuore di far limosina di missionarî per la salute di tanti ciechi Fratelli, com'altri la fa di preci e di danaro; ed il Signore ne ha quasi voluto mostrarne il dispiacere, ogni qual volta, proibita a qualche nostro la desiata missione, ha permesso che in quell'anno stesso più d'uno de' nostri siasi svestito dell'abito della nostra cara madre la Compagnia. Questa mia osservazione è comune appo i nostri: ed io pertanto temendo ostacoli per parte del mio reverendo padre Provinciale, perciò è che prego e scongiuro Vostra Paternità, che, se lo giudicherà in Domino, non rimetta l'affare al padre Provinciale, ma faccia Vostra Paternità stessa. Il molto reverendo padre nostro Roothaan, di felice memoria, mi concesse andare alle missioni l'anno, in cui avemmo la sorte averlo in Palermo: ma che? rimesso l'affare al reverendo padre Spedalieri, la risposta fu pronta "non ho soggetti da mandare" - Fiat Fiat" risposi io, come le tante volte in cui sono restato defraudato, ascrivendone la ripulsa a' mie' demeriti -

Che facciamo in Sicilia, Padre mio molto reverendo? - Un esercito di Monaci, Regolari e Preti occupa l'isola nostra, e centinaja di migliaja intanto in America non hanno chi lor franga il pane della parola divina! -

Ho scritto ora alla Paternità Vostra, perchè già volto in fine l'anno scolastico 53; onde, pria del mio nuovo destino per l'anno 54, prego Vostra Paternità voglia manifestarmi la volontà di Dio, chè tale sarà da me riguardata ogni decisione della Paternità Vostra -

Finisco intanto, chiedendole mille perdoni di questa lunga lettera, sicuro però della sua carità e pazienza in compatirmi -

Le bacio le mani col più profondo rispetto, raccomandandomi a' suo' Santi Sagrifizî; sono

Suo infimo in Cristo servo Giorgio Ciaceri della Compagnia di Gesù -

Al molto reverendo in Cristo Padre

Il Reverendo Padre Pietro Becks della Compagnia di Gesù

Preposito - Generale

Roma

Noto li 25 Agosto 1853.

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Giorgio Ciaceri // Domanda Missioni

Noto - 25. agosto 1853. Padre Ciaceri - // Petit Missiones

Al molto reverendo in Cristo Padre // Il Padre Pietro Becks della Compagnia di Gesù, Generale // Roma

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Citation

“Ciaceri, Giorgio Maria (1827-1908), Noto, August 25, 1853,” ARSI, AIT 1, 883, Digital Indipetae Database, accessed September 19, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/2036. Transcribed by EF.