Santi, Baldassarre (1809-1889), Camerino, December 18, 1847
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Pax Christi
Reverendo in Cristo Padre Segretario
Mi rivolgo a Vostra Reverenza con somma riservatezza per un negozio che mi sta altamente a cuore, e m'infiamma tutta l'anima, affinchè lo tratti col Molto Reverendo Padre Nostro a cui non scrivo direttamente temendo di recargli disturbo tra tanti travagliosi pensieri, che or lo debbono in ispecial modo occupare.
Prego dunque Vostra Reverenza caldamente di adoperarsi per una causa troppo graziosa. Sappia in prima che il dì 8. Decembre 1843. io feci voto col consenso ed accettazione di Nostro Padre d'imprendere qualunque missione apostolica in forma di penitenza, cioè pellegrinando a pie' scalzi, e vivendo d'accatto, e spendendomi tutto senza riguardo, al ben delle anime ed imitazione di piu nostri antichi Padri: e ciò solo al cenno del Padre Nostro quoad tempus, quoad locu, et quoad modum. Nel rinnovare privatamente, come si suole, i voti della Compagnia, ho spesso spesso rinnovato anche questo. Le circostanze però non hanno fin qui permesso altro. Negli Esercizi che ho fatti sul finir di Ottobre e cominciar di Novembre mi si è rinfiammato questo desiderio a segno, che io non ho saputo tranquillarmi, se non che promettendo a me stesso che scriverei quanto prima; ma più che a me l'ho promesso a chi me ne porge l'ispirazione.
Nelle orazioni, nelle visite, nella Messa, ne ringraziamenti della Messa, in Refettorio, e sempre questa voce, Scrivi Scrivi viliacco, infingardo, oh quante anime, oh quante ti darò vinte! e qui segnerei tutto il foglio, se le volessi descrivere gli eccitamenti alla vita apostolica nel modo sopradetto, che mi hanno soprafatto. Finora ho risposto a tali impulsi con orazioni raddoppiate, con lagrime, con riflessioni mature; e finalmente mi sono indotto a manifestare i miei sensi per mezzo di Vostra Reverenza al Padre Nostro. Ma senta come debbo ciò fare, per aderire all'impulso gagliardo, e non potrei altrimenti senza sentirmi travagliatissimo. Siccome le circostanze de tempi non permettono al presente nemen di trattare per poco tali affari, io propongo al Molto Reverendo Padre Nostro di fare ai Sagratissimi Cuori di Gesù e Maria lui stesso offerta di tutto me per quando prima a cose calmate si potrà conforme il voto degli 8. Decembre 1843, Sicchè io poi sia tenuto impiegarmi tutto nella conversione dei popoli nel modo detto, e ciò senza altro ajuto che la missione del Padre Nostro. Io mi sento gran fiducia che tale offerta solleciterebbe non poco le Divine Misericordie sulla Compagnia. Il Signore mi vede il cuore, e ardirei dire, mi conduce la penna. Mi proporrei colla Divina grazia di risvegliare fortemente la pietà, il timor di Dio, richiamare la frequenza de Sacramenti, promovere, provocare zelo d'anime nella gioventù ecclesiastica, riformare seminarii e cleri cogli esercizii nostri (che ho molto ben [preparati]) e ajutare i vescovi in qualunque ministero di Gloria di Dio, e salute dell'anime. Non accade che mi stia ad esagerare il bisogno che ve n'è. La profanazione delle chiese è ormai giunta alnon plus ultra: la bestemmia allarga ogni dì più il suo dominio; non entriamo nel santuario per non sentirci gelare il sangue. Il Padre Nostro rammenterà quel pochissimo che gli dissi una sera nella stanza di [porterìa] in Sant'Andrea. Il sonno si fa sangue più profondo.
Non dico più. Ecce ego mitte me a tempo suo, domando questa grazia prostrato a terra e con tutto l'ardore del mio Spirito: mitte me; nescio loqui, è vero; ma la fiducia della divina grazie e l'impulso anzi l'impeto dello Spirito mi ripromette gran cose. Tengo per indubitato che i miei desideri pesati e strapesati con mature considerazioni siano frutto del Sangue di Gesù Cristo.
Le forze fisiche poi sono robustissime. A prove fatte io posso confessare anche tutta la notte, predicare le quattro e cinque volte il giorno (crederebbe?) anche con vantaggio della salute, la quale più mi si convalida nelle grandi fatiche, perché sono di temperamento calorosissimo, che ha necessità di grande strapazzo. Ond'è che ora sono nel tormento per difetto di fatiche forti a cagione di calori intestini che mi producono tanti malanni, che poi vengono dissipati in tempo di sudori e strapazzi. Ho voluto aggiungere anche questo motivo per ajuto della causa del Signore.
Se al Molto Reverendo Padre Nostro piacerà di accettare la mia proposta facendo l'offerta indicata, prego Vostra Reverenza di darmene un cenno, perchè mi pare che mi sentirei crescere piu e più lo spirito, e però mi occuperei con più di ardore nei preparativi all'opera di Dio. Lascio tutto in mano a Gesù Bambino e alla Vergine, e senza più raccomandandomi a Suoi Santi Sacrifici sono con vera stima e rispetto
Di Vostra Paternità
Infimo in Cristo Servo
Baldassarre Santi Societatis Iesu
Camerino [18] decembre 1847
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Al Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giuseppe Maria Manfredini della Compagnia di Gesù // Roma