D’Aquino, Carlo Maria (1827-1856), Naples, December 16, 1847
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Pax Christi
Reverendissimo in Cristo Padre Generale.
Spero nella Divina Bontà, nel Patrocinio di Maria Santissima e nell'amore e desiderio che ha Vostra Paternità Reverenda delle Missioni, perchè ogni giorno più crescano gli Operai, ed aumenti quindi il numero degli Adoratori del vero Dio, d'essere ascoltato pazientemente, ed esaudito nei desiderii che Iddio Nostro Signore si è degnato concedermi.
È già molto tempo, e precisamente fin da quando stava in Noviziato, che il mio Cuore stà sempre rivolto alle Missioni Straniere; non ho però mai avuto coraggio di esporre le mie intenzioni pel timore di non essere esaudito; ma adesso che mi sento fiducia d'essere inteso ed esaudito senza nessuna violenza; ma con somma spontaneità supplico Vostra Paternità Reverenda d'ascoltarmi ed esaudirmi.
La mia coscienza mi dice che il Signore mi chiama all'America; resta a Vostra Paternità Reverenda il vedere se questa voce è reale. E perché lo possa fare più sicuramente io non mancherò da parte mia di darle quel dettaglio di me stesso che in tale decisione è pur necessario.
Comincio pertanto dal mio fisico per potere poi con più agio trattenermi nel morale. La mia salute adunque non è assai forte, ma nemmeno tanto debole, reggo alle fatiche. Il troppo sole mi è d'impedimento alla testa, perchè specialmente nei mesi più caldi alcune volte soffro dolor di testa. È però tale che non m'impedisce l'operare, ma solo quando m'assale mi vieta le occupazioni di maggior riflessione; ma con un quarticello di disvagamento ripiglio le mie occupazioni. Secondo il dir dei Medici il petto e le viscere stanno bene; Solo è debole la spina dorsale; ma mediante una cura si è resa più forte; può perciò nuocermi la sola aria troppo elastica o sottile che dicesi. Sono bravo camminatore; passo piccolo ma sollecito. Di statura mezzana; a Gennaio compisco 21. anni. Tengo una voce forte, e che dura a predicar più ore. Il predicare per me e l'istruire è una forte passione.
Prima d'entrare nella Compagnia era molto dedito alla gola ed al piacere; ma vi ho ben [sostituito] in Religione la mortificazione. In Noviziato sono stato per un quindici mesi cupo verso i Superiori, e di nessuna chiarezza di coscienza. Fatto poi il Mese degli Esercizî ho acquistato una gran confidenza coi miei Superiori, e sempre ricorro ad essi in tutti i miei bisogni; però alcune volte sento ripugnanza nel manifestare loro alcune tentazioni. Queste sono tentazioni tutte che sempre mi hanno molestato; ma io per divina misericordia n'ho un'abbominio grandissimo. Altre tentazioni sono di propria stima, ma io sempre le caccio lontane. Di naturale sono alquanto bilioso; ma però mi sono bastantemente domato. Sono prontissimo a fare qualunque cosa da me vogliano i Superiori. Non so per niun modo oppormi alle loro disposizioni; perchè sarebbe una grande stoltezza o audacia l'opporsi ai [voleri] Dio, che dà Superiori ci vengono manifestati. Difetti abituali non ne tengo; solo mi fo vincere spesso, anzi spessissimo dal sonno nell'Orazioni, e nell'Esame della sera, e spesso ancora nel tempo dei punti. In somma di me si può disporre come si vuole; perchè ogni ufficio è fatto per me. Faccia la pruova Vostra Paternità Reverenda mi mandi alle Missioni d'America, e vedrà come subito volerò pronto.
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Ma non sarebbe meglio finire prima gli studî? Nò. E a ragione è questa, perchè quantunque riesca più vantaggioso per una parte finire qui gli studi di Filosofia almeno, pure per molti riguardi è più vantaggioso assai il passare adesso in America che ho cominciato gli studi di Filosofia 1°. perchè più facilmente adesso posso accomodarmi agli usi del Paese. 2°. perchè in un tempo stesso studiando Filosofia imparerei la lingua propria di quelle parti. 3°. perchè più facilmente la Provincia non si oppone adesso, che quando abbia veduto la mia riuscita negli studii. 4°. perchè al presente non vi è nessun potere esterno secolare che possa impedirmi il passare in America, il che potrebbe avvenire poscia. 5°. coi miei difetti potrei correr pericolo che il Signore mi togliesse questa grazia, mentre vedendomela concessa al presente, ho maggiori motivi di corrispondenza alla Divina Liberalità. Finalmente Iddio adesso mi chiama, e perchè non obbedir prontamente?
Ma se la Provincia non vuole? Ed è mai possibile che la Provincia non voglia quello, che vorrà Vostra Paternità Reverenda quello che vuole Iddio medesimo? Ma vediamo un poco per qual cagione mi potrebbe opporsi la Provincia. Forse, perchè da me promettesi una gran riuscita nelle scienze, e quindi potrò essere d'onore alla medesima? ma questo punto è incertissimo. Forse, perchè ha bisogno di me? ma che bisogno si può avere di un solo e tale quale son io, mentre è certo che quello che potrei fare io lo possono far tanti altri migliori di me? Forse, perchè è scarso il numero degli Scolastici, e però non conviene privarsene? ma non è questo lo spirito dei Padri nostri? E non sappiamo noi che di quanto più saremo con Dio liberali, tanto più Iddio sarà liberale con noi? Chi può mai sapere se dalla mia andata alla America altri prenda motivo di disprezzare anche egli il mondo, e dedicarsi al Servizio divino nella nostra Compagnia? La Provincia adunque qui può e deve, e se può e deve, vorrà ancora che io vada all'America, resta solo che Vostra Paternità Reverenda mandi una risposta favorevole alla mia inchiesta, e non differisca altro tempo l'esecuzione dei miei voti di Vostra Paternità Reverenda.
Infimo Servo e Fratello in Cristo
Carlo Maria d'Aquino Societatis Iesu
Napoli 16 Decembre 1847.
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Napoli - 16. Decembre 1847. Fratello d'Augusto Scolastico. // Petit instanter Missiones
Reverendo Admodum Patri