Morea, Davide Maria (1814-1887), Naples, June 6, 1847
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Pax Christi
Molto Reverendo in Cristo Padre
Corre il decimo anno da che scrissi alla Paternità Vostra pregandola ad inviarmi alle missioni tra gl'Infedeli, e manifestandole insieme l'essermi io a ciò obbligato con voto in una gravissima malattia da cui prodigiosamente guarii. Vostra Paternità si compiacque rispondermi che mi aveva già arrolato nel numero dei candidati missionari, e che avessi atteso a studiare e a farmi santo sino a tanto che non mi avesse chiamato. In questo tempo non ho mancato di fare replicate istanze ai Nostri Padri Provinciali nelle varie spedizioni di missionarî fatte dalla nostra Provincia, ma sempre indarno, avendo addotti per impedimento la gracile mia salute. Ora poi che la mia salute si è alquanto rafforzata e che la Missione Cinese si trova in tanta necessità di operai evangelici, ho creduto nel Signore rinnovare alla Paternità Vostra le mie più calde istanze, onde si compiaccia colà, o altrove inviarmi come le parrà meglio nel Signore. Tre sono gli ostacoli che ponno attraversare il conseguimento di ciò che chieggo alla Paternità Vostra dei quali permetta Vostra Paternità che alcuna cosa le dica nel Signore.
Il primo è principale è la mia poca virtù. Pur troppo è vero Molto Reverenda Paternità e tradirei la mia coscienza se volessi negarlo. Ma spero col divino aiuto di amendare la mia tepidezza, e di riaccendermi di Santo Fervore, come mi dà desiderio Dio Nostro Padre. Al che gioverebbe assaissimo (ove Vostra Reverenza voglia subito inviarmi) ordinare che sospenda l'apparecchio all'esame ad gradum (a cui di bel nuovo rinuncio) e che invece cominci il terzo anno di Probazione. Il secondo ostacolo potrebbe essere il voto da me fatto, in guisa chea non altrimenti chiegga di andare, che perchè mi sono a ciò obbligato. Quanto a questo, posso assicurarla con tutta verità, che la mia dimanda non procede affatto da siffatto motivo, sibbene per corrispondere al desiderio, che il Signore mi ha dato di adoperarmi in tal ministero, desiderio che ho portato nella Compagnia e che sempre, (più o meno ardente secondo i varî stati di fervore o tiepidezza) ho mantenuto vivo nel mio cuore. Il terzo ostacolo potrebbe essere la sanità. Intorno a che, dirò che la mia sanità senza tema di esaggerazione nè punto nèpoco differisce da quella del Padre Renato Massa ora Missionario in Cina. Del resto son io contento anche di morire in esercizio del mio Apostolato anche un giorno dopo averlo incominciato.
Non mi dilungo davantaggio Sua Molto Reverenda Paternità per non esserle di tedio.
Pertanto finirò la presente pregandola ad ottenermi la dispensa per imparare ed esercitarmi a cavar sangue, onde poi valermene nelle Missioni -
A Suoi Santi Sacrifici molto mi raccomando, e chiedendole la santa Benedizione col dovuto rispetto mi soscrivo
Di Vostra Paternità
Infimo Servo in Gesù Cristo
Davide Maria Morea della Compagnia di Gesù
Napoli Dal Collegio Massimo 6 Giugno 1847 -
(a) che nell'interrigo
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Napoli - 6. Giugno 1847. Fratello Morea // chiede le Missioni della Cina - ostacoli che // si possono rimuovere -
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Roma