Cabrini, Pietro (1823-1858), Piacenza, June 13, 1846
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~Provincia Romana - Piacenza, 13 Giugno 1846.
Fratello Scolastico Pietro Cabrini~
Molto Reverendo In Cristo padre
Pax Christi
La forse troppa libertà ch'io mi prendo nello indirizzare alla Paternità Vostra Molto Reverenda una mia lettera grandemente confido che sarà per trovare nel paterno di lei cuore piena scusa e compatimento. Ne' io sarei giammai venuto a tanto, se oltre l'interno impulso del Signore, il comando di chi regge l'anima mia non mi avesse a ciò determinato. Permetta adunque la Paternità Vostra che l'ultimo de' suoi figli tutti le scopra i sentimenti della propria anima.
È presso a compiersi il terzo anno da che stando io co' miei pensieri lungi dalle estere Missioni, in quanto cioè a vivissimamente desiderarle e credermivi espressamente chiamato, ed in breve; tutto all'improvviso e senza darvi io orazione, correndo la Novena di San Francesco Saverio sentii accendermisi nel cuore tale un fuoco di ardentissima brama di tutto e tosto esservi messo a spendere la mia vita e le mie fatiche, ed insieme una dolcezza di spirito inesplicabile ed una certa sicurezza di ottenere la soddisfazione de' miei desiderii, che io tutto fuori di me pensandovi non sapea rinvenire cagione veruna; e ciò tanto più, che trovavami allora in istato di lunga e forte non ordinaria desolazione ed aridità di spirito. Effetto di tale impulso fu scuotermi efficacemente di quella mia tiepidezza, e darmi più che mai per lo innanzi all'acquisto delle solide virtù. Non si patì però gran fede per allora: ma sentendo quell'intenso stimolo durare e produrre in me sempre i medesimi salutevoli effetti della prima volta, lo manifestai al Confessore, che dissimulò insieme e confortommi. Ma il desiderio intanto delle missioni cresceva sem
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pre più ardente, ed io più e più fiate lo ripetei al Confessore, il quale, dopo avervi lungo tempo pensato, dissemi finalmente: quanto a sé crederlo indubbitatamente special via del Signore, ed io in dovere, se continuasse, di esporla a' Superiori.
Nelle manifestazioni del mio interno al secondo padre spirituale dissi questo pure, ed ebbine la medesima risposta, con di più l'ordine di tutto esporre alla Paternità Vostra. Ed ecco ch'io non senza qualche ripugnanza dall'un lato, ma insieme grande consolazione dall'altro, lo ho fatto. E parmi non dovere a Lei tacere fino ancora dalle prime memorie dell'età mia avere in me sperimentato questo desiderio e questa certezza di conseguirne l'adempimento, sebbene io stesso quasi non l'intendessi come quei che nulla o poco sapea di paesi barbari e di popoli infedeli. Non è già [Nostro Reverendo] Padre ch'io non vegga assai bene la straordinaria ed impareggiabil grazia ch'ella è questa ed insieme la troppo grande indegnità mia, che [privo] affatto d'ogni virtù, sempre nuovi debiti contraggo con Dio: se non che io sento però una voce che continuo mi dice al cuore esser questo un tratto straordinario della divina misericordia, con cui vuol mettere il colmo alle innumerevoli sue grazie; al che io non so altro [se non se] grandemente confondermi e [meco adesso] amaramente piangere e dolermi di non sapere a tanti divini favori meno ingratamente rispondere. Desidero allora assai più che non posso, e non che quest'una, mille vite se le avessi, poco o nulla mi sembrerebbero a soddisfare l'ardentissima brama che ho di propagare la gloria del mio Dio. E se io ~~t~~ non temessi di esser giuoco del Demonio, potrei assicurarle che non poco è il mio patimento al considera anche solo di passeggio il tanto numero d'anime che vanne perdute. Inclinazione d'animo a questo più che [aquello porta] il mondo, non tanto, la dio mercè, alcuna, poiché tutto lo ha abbracciato; se pur non farne a quel luogo dove più io possa patire e più presto impiegarmi alla salute de' prossimi.
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Ora, Molto Reverendo in Cristo Padre, io si chieggo mille e mille volte umilmente perdono della noja recatale con questa mia interminabile lettera, e baciandole la mano, e pregandole a volermi avere per raccomandato a' Suoi Santissimi Sacrifici mi protesto della Paternità Vostra Molto Reverenda
Infimo in Cristo Servo e Figlio
Pietro Cabrini SocietatisIesu
Dal Collegio di Piacenza il 13 di Giugno 1846.
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Piacenza - 13. Giugno 1846. Fratello Cabrini Scolastico// Nella novena di San Francesco Saverio gli è sorto in cuore // vivo desiderio delle Missioni, che istantemente dimanda -
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Casa Professa // Roma.