Benedetti, Luigi (1827-1897), Rome, June 6, 1846
Sender
Year
Month
Day
From (City)
From (Institution)
To
Recipient
Anterior Desire
Destination(s)
Models/Saints/Missionaries
Other Names
Left for mission lands
Language of the Letter
Links
Notes
Archive
Folder
Number
Transcription
~Provincia Romana - Roma, 6 Giugno 1846.
Fratello Scolastico Luigi Benedetti~
Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro
Pax Christi
Dachè, Paternità, il Signore Iddio degnossi di tormi di mezzo al mondo, e condurmi in questo porto di salute la Religione, fin d'allora mi pose in cuore un'ardentissima brama di porre questa mia vita, che Egli sua mercè mi ha dato in suo serviggio, e gloria nella conversione, e salute degl'Infedeli. E questo infra gli altri fù uno de' motivi, che mi spinsero a sceglier questa piuttosto che altre Religioni. Poiché ottimamente sapeva come essa a preferenza dell'altre in modo speciale professa di adoperare nella salute, e perfezzione de' prossimi. Ottenuto che ebbi l'ingresso nella Compagnia, questo mio desiderio delle missioni andò sempre crescendo in un cogl'anni. Quest'anno poi essendomi questo santo zelo di salvare le anime tra' barbari cresciuto in modo straordinario, affin di conoscere se era veramente dello Spirito del Signore, mi diedi a pregare, come ho fatto anche per l'innanzi, caldissimamente Iddio perchè si compiacesse di farmi conoscere il suo beneplacito. Però nell'ultima esposizione delle quarant'ore, che avemmo qui in Sant'Andrea, tutte le volte che fui a visitare il divin Redentore efficacemente gli domandai questa grazia delle Missioni, e che mi facesse intendere se era sua volere; nel che fare sentiva internamente gran consolazione, e conforto, e pareami udir nel cuore essere sua volontà la domanda, che gli facea di andare a spargere la sua parola tra gl'Infedeli. A l'istesso effetto procurai di far con maggior fervore il mese Sacro a Maria Santissima, e la novena dello Spirito Santo e sempre nell'orazioni di detti giorni mi sono inteso animato a farne istanza a Vostra Paternità. Per andar però più sicuro, e non avermi dopo a pentire a mio danno, un di questi ultimi dì fui (ciò che avea fatto già altre volte) a palesare questo mio gran desiderio delle Missioni, e della supplica, che volea fare a VostraPaternità al Padre Spirituale, pregandolo caldissimamente, che esso, siccome [quegli cui] tutta la mia coscenza è aperta, mi dicesse apertamente se era voler di Dio, e utile all'anima mia che io andassi in missione, giacchè, Paternità, le confesso che altro non desidero, se non di fare la volontà di Dio per mezzo de' superiori manifestatami, e di salvare l'anima mia. Pertanto il Padre Spirituale, avendomi ascoltato, mi animò in questa mia brama, e sentendo che desiderava di supplicarne Vostra Paternità mi animò a farlo, dandomi ottime speranze dell'esito di questa mia supplica, le quale riconoscendo in esso la viva voce di Dio tengo per saldissime, e ad esse, come spero, e caldissimamente la prego, darà un tempo compimento Vostra Paternità. Della mia sanità le dò solamente questa prova, che non ostante che nel secolo fosse spessissimo malato, pure da che sono in questa Compagnia di angeli mai lo sono stato, se non una volta per due giorni un poco indisposto: anzi se ho a dire il vero mi sono reso più robusto, e forte. Ecco, Paternità quanto io le doveva dire per sodisfare all'ispirazione, che il Signore mi ha dato di domandarle le missioni, rimettendomi in tutto nelle mani di Vostra Paternità come in quelle di Dio, perché servasi di questo indegnissimo suo figliuolo, come innanzi al cospetto di Dio, giudicherà esser sua maggior gloria, e utile all'anima mia, che è quello, come ho già detto, che ardentissimamente desidero, e chieggo. A suoi Santissimi Sacrifici molto mi raccomando
Di Vostra Paternità
Infimo in Cristo Figlio
Fratello Luigi Benedetti studente della Compagnia di Gesù
Transcription- back
Roma - 6. Giugno - 1846 - Fratello Benedetti scolastico // Dimanda le Missioni.