Zara, Gaetano Giuseppe (1819-1853), Piacenza, January 23, 1846
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~Provincia Romana – Piacenza, 23 Gennaio 1846.
Fratello Scolastico Gaetano Zara.~
Molto Reverendo in Cristo Padre
Pax Christi
Alcuna buona novella che giunsero qui da cotesta città sopra le destinazioni di alcuni de’ Nostri a Missioni Straniere, mi fecero affrettare a riscriver due linee alla Paternità Vostra molto Reverenda, per farla consapevole come mi durino vivi vivi quei desiderii di tali Missioni, che altre volte io fui spinto a riscriverle subito dal sentire che alcuni di questa nostra provincia, della Siciliana e della napoletana vanno appunto, e quanto prima, a quella Cina, che è meta speciale dei miei desideri. Se Vostra Paternità mi volesse ancora provare più a lungo col differir di esaudirmi, lo so pur troppo di meritarlo, perché una grazia io domando di gran lunga Superiore alla mia indegnità; ma però io non dispererò giammai, perché appunto il Signore si suol servire nella più grandi opere non sol di chi vi sembra più inabile, ma spesso eziandio di chi ne è più immeritevole. Son io almeno sicuro, che il rinnovar questa supplica mentre la Paternità Vostra sta pensando e fissando gli occhi a coloro che è per mandare alla detta parte attesissima e
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e imboscatissima della vigna del Signore, le imprimerà più vivamente nell’animo la memoria di me, e della supplica stessa.
O molto Reverendo, e nostro e mio Amorosissimo Padre; intende Ella le mie brame, vede Ella il mio cuore? Le mie brame sono quelle dell’ultimo sí, ma di un sincerissimo figliuolo di Lei, e della Compagnia di quel Gesù, il quale per la Sua grazia gli ha dilatato il cuore, e sempre più lo va dilatando. Se la Carità della Paternità Vostra mi vuol esaudire, eccomi pronto; e sempre durerò pronto e apparecchiato, se io non fossi neppur questa volta esaudito. Sa Ella pure di più, che non men prontamente io mi recherei a qualunque altra Missione, se altrove piuttosto paressele di dover destinarmi: sol basterebbe che io ne avessi un cenno, ed io vi volerei: ma rendasi insiem persuasa, che per quella indifferenza, che nei nostri ministerii coi prossimi noi avere dobbiamo secondo i regolamenti dell’Ubbidienza, con non minore impegno io gli eserciterei, venendone l’occasione ed il tempo, anche in questi paesi, qualunque si fossero, se in luoghi stranieri io non fossi spedito. E tali cose io pure le dissi di cuore altre volte, e mai sempre gliele confermerò. Nell’anno scorso io non inviai tal supplica a
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Vostra Paternità in sul cadere del dí anniversario della morte del [Venerabile] Giovanni Berchmans, facendo il mio consueto, perché i Superiori immediati mi consigliarono di offerire, essendo io allora ancor fresco di una non leggera infiammazion d’intestini, che per grazia del Signore e di Maria Vergine io avea superato, e della quale or posso dirmi già risanato. Ed avendo io deliberato testé di scrivere questa lettera, col parere eziandio dei medesimi Superiori, al sentir le dette notizie, pensai di differirlo a quest’oggi, festa dello Sposalizio Santissimo della Beata Vergine con San Giuseppe, premettendo un divoto triduo con intenzione di impetrare da loro maggior lume su tale affare, e di facilitare per loro intercessione l’esaudimento della mia supplica. Così Essi mi aiutino e mi esaudiscano, e vi concorra col darmi il sospirato consenso la Paternità Vostra; alla quale, raccomandandomi ai Suoi Santi Sacrifici ed orazioni, e chiedendole la benedizione, io bacio riverentemente la mano
Di Vostra paternità molto Reverenda
Infimo Figliuolo in Cristo
Gaetano Giuseppe Zara
Della Compagnia di Gesù
Piacenza 23 Gennaio 1846
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Piacenza 23. gennaio 1846 - Fratello Zara scolastico // Rinnova con gran desiderio le istanze per // la Mission di Cina, o altra qualunque. // Sua fiducia e rassegnazione eccetera.
Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Molto Reverendo Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Roma