Pinelli, Salvatore (1818-1882), Caltanissetta, June 26, 1845

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Molto Reverendo in Cristo Padre

Oh quanta consolazione provai al sentire per lettera del Padre Cutrona, che Vostra Paternità par si ricorda di me e prende interesse alla mia desolantissima malattia! Certo, Padre mio, io son divenuto una cosa miserabile assai. Dall'occhio destro non posso più nè leggere nè scrivere, dal sinistro tuttora veggo abbastanza: ma il pericolo è prossimo, ed io ho una viva e cruciantissima apprensione di dovere fors'anco perdere questo residuo di vista lume Domine et suscipienda piidi quaranta giorni che i Superiori mi hanno fatto cassare dalla scuola e partire da Noto: ma che? questa caritatevole disposizione de' Superiori è stata per me cagione della più profonda malinconia. Immagini Padre mio un giovane dell'età mia, del mio temperamento condannato a un ozio totale, ridotto a non potere far nulla in tutte le 24. ore del giorno, senza nessuna alienazione, coll'apprensione di essere diventato perpetuamente inutile. Iddio permise eziandio a prova della mia poca virtù una cosa anche più dolorosa, che non voglia dissimulare a Vostra Paternità: Si è sparsa tra' Nostri di Palermo, non so dir come, una diceria e fu creduta da molti: cioè che io fingessi o certo esaggerassi il mio male per qualche secondo fine. Questa cosa mi è stata da qualcuno acerbamente rimproverata: il Padre Provinciale mi ha assicurato per lettera, che Egli non ha prestato fede a questa diceria: ma la mala voce se non tinge pinge, come si suol dire, quindi Egli stesso il Padre Provinciale non mi ha mostrato, a quel che parmi, quella fiducia e benevolenza che mi ha mostrato altre volte.

Al presente sto in Caltanissetta, dove per grazia di Dio sono più rassegnato e quindi meno afflitto di quello che fossi in Modica un mese fa. Non so quel che disporrà il Padre Provinciale per l'avvenire: forse vorrà chiamarmi in Palermo; certo in Caltanissetta non ho neppure un medico da consultare per questa mia infermità. Io peraltro son disposto a tutto ora massimamente che vexatio forse dedit intellectum. Qualora venisse in contrasto l'ubbidienza colla luce degli occhi miei io spero nel Signore che terrommi sempre alla ubbidienza.

Ieri avemmo quì il Padre Basile di passagio per Siracusa, dove s'imbarcherà per Malta e quindi per la Dalmazia: beato lui! Oh Padre mio se il Signore mi fa la grazia di farmi ricuperare la vista manderà anche me all'estere missioni? Per ora non ho nulla da chiedere fuorche la sua paterna benedizione

Si ricordi di me ne' Suoi Sacrifici. Sono Di Vostra Paternità Infimo in Cristo Servo e figliuolo

Caltanissetta li 26. Giugno 45.

S. Pinelli Societatis Iesu

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Caltanissetta 26. giugno 1845 - Padre Pinelli // 1. Sua consolazione per essere in memoria di Vostra Paternità. //2. Riferisce le circostanze della sua malattia // d'occhi, e le cagioni che n'accrebbero la desolazione. // 3. Sua rassegnazione eccetera// 4. Se guarisce desidera le Missioni estere.
Al Molto Reverendo in Cristo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale // della Compagnia di Gesù // Napoli per Roma

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“Pinelli, Salvatore (1818-1882), Caltanissetta, June 26, 1845,” ARSI, AIT 1, 668, Digital Indipetae Database, accessed November 25, 2024, https://indipetae.bc.edu/items/show/1831. Transcribed by MB and EF.