de Angelis, Giovanni Battista (1820-1849), Rome, January 24, 1843
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~Provincia Romana - Roma, 24 gennaio 1843.
Fratello Scolastico Giovanni Battista de Angelis.~
Molto Reverendo Padre
Pax Christi
Prego Vostra Paternità di non attribuire ciò di che ora sono per pregarla ad un passegero mio fervore, ma più tosto ad un'ardente desiderio da molto tempo da me concepito della salute di tante anime, le quali per non conoscere il loro Dio vanni perdute. Sappia pertanto che fin d'allora che il Signore si degnò spezzarmi quelle catene, che mi tenevano legato in Monte Casino, e senza alcun mio merito chiamarmi a questa benedetta Compagnia di Gesù, io concepii un vivo desiderio delle missioni. Ora questo desiderio, per grazia di Dio, non solo non si è in me diminuito ne' due anni del noviziato, ma molto accresciuto. Che anzi alcuna volta da tanto zelo io era preso della gloria di Dio; e da tanto ardore della salute dell'anime, che non so come mi ritenessi di non manifestarlo a Vostra Paternità in iscritto e a voce. E certamente poco mancò che a voce io nol palesassi alla Paternità Vostra nel giorno di San Francesco Saverio dell'anno 1841, dopo di avere udita da Vostra Paternità nella vigilia del Santo quella esortazione che fece, presenti i Padri Procuratori delle Provincie, sovra il zelo delle anime, esortazione che tanto mi rimase impressa nella mente e nel cuore, che io non ho potuto dimenticar giammai, e che ho a tanti, per dir così, quasi recitata, quale io la udii. Ora, Padre Nostro, questo desiderio è giunto a tale, che io non posso più celarlo. Che perciò dopo di essermi consigliato col mio Padre Spirituale, ed avutane buona licenza dal Reverendo Padre Rettore, ho fermato di manifestarglielo, e di pregarla a volermi mandare, dove il Signore pare che mi chiami. Io sono pronto a partire anche oggi, e andare a piedi, e accattando, e far da servidore de' miei Compagni, e qualunque altra più vil cosa del mondo, certo che soffrirò ogni dispregio e patimento con allegrezza, perchè sconfidato affatto di me, tutto fin d'ora mi abbandono nella Providenza del Signore. Ho udito, Padre Nostro, che di qui a pochi giorni partono alcuni per non so qual Missione. Oh che bella commodità! Basta che Vostra Paternità dica una sola parola e tutto è fatto. So che potrebbe esermi di ostacolo il non aver fatta la Filosofia nella Compagnia, ma oltrechè l'ho studiata per 19 mesi in Monte Casino, potrei ripeterla e compierla in quelle parti, dove a Vostra Paternità piacerà mandarmi, e nello stesso tempo con grandissimo risparmio di anni, e con più facilità apprendere le lingue di que' Paesi, ed imprattichirmi de' costumi degli abitanti, cosa tanto necessaria, come ben conosce, in un missionario. Adunque, Padre Nostro, ginocchioni innanzi alla Paternità Vostra nella quale riconosco la persona stessa di Gesù Cristo la prego a volermi esaudire, e mandarmi alle missioni servidore di que' Padri, che sono per partire. Io spero dalla bontà della Paternità Vostra di ottenere una grazia tanto da me bramata, ed aspettando i suoi comandi le bacio genuflesso la mano e sono
Di Vostra Paternità Molto Reverenda
Infimo in Cristo Servo e Figlio
Fratello Giovanni Battista de Angelis Societatis Iesu
Dal Noviziato di Sant'Andrea: 24 Gennaio 1843.
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Sant'Andrea al Quirinale 24 gennaio 1843 - Fratello De Angelis // Prega istantemente d'esser mandato alle Missioni // nella prossima spedizione.
Al Molto Reverendo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Casa Professa