Cetta, Alberto (1814-1890), Voghera, September 28, 1842
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a.m.
Molto Reverendo in Cristo Padre
Voghera 28. settembre 1842.
Pax Christi
Già saranno 8. anni che da Torino, ove studiavo Filosofia, ho indiretta alla Vostra Paternità molto Reverenda, una mia, onde esprimerle i miei desiderj delle Missioni estere: D'allora in poi le estere Missioni furono l'obbjetto il più gradito, e il più stabile delle determinazioni della mia volontà. Che se non ho sino a qui replicato lettere a Vostra Paternità, è perché me ne vedeva ancor troppo lontano. Oggi però, oggi che con mia grandissima consolazione, compito il terz'anno del corso Teologico; novello sacerdote ho offerto la mia prima volta l'immenso Sacrifizio, e mi veggo l'obbjetto de' miei desiderj farmisi vicino, e la speranza di piu una volta conseguirlo mi si rinovella con maggior forza; Oggi si, debbo pur mettere mano alla penna per ricordare alla Vostra Paternità le inclinazioni e i voti del mio cuore. Non taccio per altro un'altra cagione dell'ulterior mio silenzio; e si è una dubbiezza di non forse essere in estranie terre un ingombro inutile a cagione della debolezza e tenuità della mia memoria, che mi renderebbe sovra modo difficoltoso lo studio delle lingue di quei popoli, mi sarei mandato ad evangelizzare. E al proposito di ciò, sul terminare d'Agosto ito al Santuario di Lanzo per villeggiarvi, mi era fisso di pregare piu di proposito per Signore Nostro Padre Ignazio il padrone dell'evangelica vigna a volermi concedere un po' di quiete alle mie dubbiezze che tosto, celebrato il primo sacrifizio, ne avrei scritto lettera supplicatoria della grazia alla Vostra Paternità. Ma a dir vero se in questi giorni mi sono sentito più fervidi i miei desiderj delle Missioni, non mi è però cessato ogni timore; solo in questo sicuro che se al buon Iddio piacerà di inspirare alla Vostra Paternità di concedermi questa grazia che umilmente Le chieggo, ancora questa difficoltà di apprendere le lingue col divino ajuto sarà superata e vinta; ed ora più confido, che parlatone a voce col padre Minimi Rettore del Collegio di Voghera (ove sono per alcuni giorni ad istanza di que' di mia casa) con cui già otto anni sono avevo di questo trattato, mi ha confortato a non temerne.
Umilmente pertanto e calorosamente io supplico la Vostra Paternità di farmi questa grazia di mandarmi, quando così a Lui ne paia bene in Domino, alle Missioni straniere, assicurandola che per quanto mi guardi attorno, i non trovo altro che mi sgomenti o mi faccia difficoltà fuori di quella accennata proveniente dalla tenuità di mia memoria, indifferente a qualunque Missione o parte del mondo cui piaccia a Vostra Paternità di inviarmi. Che se per guadagnar tempo Le paresse opportuno di mandarmi subito le tesi ad gradum, e darne io l'esame il prossimo Febbrajo, io ne sarei contentissimo. Mi perdoni, se Le suggerisco il padre Gualchierani da cui potrebbe a voce intendere se abbia o no disposizioni per quel ministerio apostolico, di cui Le esprimo i miei fervidi desiderj: Io ho questo ottimo Padre in molta venerazione e stima, e come naturalmente, il mio al suo giudizio si piega.
In tanto io Le offro, quel solo che posso offerirle, 30. Messe, e ad intenzione che il Misericordioso Signore. La Vostra Signoria il Santo Nostro Padre Ignazio, e San Francesco Saverio La illuminino e la diriggano al proposito delle Missioni, che iteratamente Le chiedo
di Vostra Paternità molto Reverenda infimo figlio
Padre Alberto Cetta della Compagnia di Gesù
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Voghera 28 settembre 1842 -- Padre Alberto Cetta // 1 Suoi ardenti desideri per le Missioni estere // 2 Chiede le tesi ad gradum per darne l'esame nel prossimo febbraio. // Al Molto Reverendo Padre Nostro // Il Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di Gesù // Roma