Schembri, Benedetto Saverio Maria (1821-1898), Palermo, February 11, 1842
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Molto Reverendo in Christo Padre.
Benché con rossore in faccia confesso la mia importunità in reccar alla Paternità Vostra molestia con questa mia; pure l'ardore che internamente nutro, mi fa creder che appresso la Paternità Vostra sarò compatito. La risposta che si degnò mandarmi per mezzo del Reverendo Padre Provinciale, in risposta alla mia dei 3 dello scorso decembre; cioè che saranno effettuati i miei desideri intorno alle missioni estere, non fu altro che aggiungere legna al fuoco, aumentando, dico, di giorno in giorno questo santo desiderio. Desiderava io molte volte di sfogar il mio ardore con chi solo mi può dopo Dio consolare, cioè colla Paternità Vostra ma la [...] di recarle molestia mi proibiva. Questa volta però non ho potuto far di meno: Ecco qual'è la ragione. Benché io mi senta disposto, coll'ajuto di Dio, ad andar in qualunque missione che all'santa ubbidienza piacerà mandarmi; pure come è noto alla Paternità Vostra più Iddio nostro Signore mi da desiderio per la Siria; or avendo inteso che per la ventura primavera sarà in Beyrut aperto il convitto, non crederei tempo meglio opportuno, onde rinnovar le mie dimande. Ma la scarsezza degli studi è forse quella che mi è d'impedimento. Lo confesso questo, Paternità Reverenda ma io rinnovo le dimande fatte nell'ultima mia, cioè di farla da maestro di gramattica ed infima gramattica intanto da uno di quei Padri proseguir quegli studi necessari a formar un operario degli Arabi....... A questa dimanda aggiungo ora di poter farla anche da prefetto dei convittori. Se la dimanda, attese le mie infime qualità pare avanzata, spero che quel Dio che tali desideri mi da nel cuore, forza ancora mi darà onde poter metterle in effetto. Se degli studi sento bassamente, questo ne viene dall'aver l'anno scorso lette la lettera del Padre Riccadonna, diretta ad alcuni padri di Napoli, con cui dava relazione della sua missione al Kurdistan, dove diceva agli studenti che le lavorate prose, e le scelte poesie non sono per un operario in quelle parti, d'onde io dedussi non esser necessaria per me, che desidero in particolare questa missione del Kurdistan feconda di patimenti, tanta copia di erudizione. Finalmente conchiudo pregando la Paternità Vostra che per i meriti dei Sacri Cuori di Gesù e Maria d'onde spero d'aver questa grazia, che si degni dal più presto concedermela, onde poter fare e patir per Gloria di Dio qualche cosa. La prego scusarmi del mio ardire, e di tenermi presente delle sue orazioni e sagrivizi; [...] la sua paterna benedizione.
Della Paternità Vostra Molto Reverenda
Infimo in Christo Figlio
Benedetto Saverio Maria Schembri Societatis Jesu
Palermo 11 Febbraio 1842.
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Palermo 11 febbraio 1843. - Fratello Benedetto Schembri // Chiede istantemente la Missione della Siria // e si offre a maestro di grammatical o a prefetto nel Voncitto // Al Molto Reverendo in Christo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale // della Compagnia di Gesù // Roma