Riccadonna, Paolo Maria (1799-1863), Naples, October 5, 1822
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Molto Reverendo in Christo Padre Nostro
Pax Christi
È già scorso un anno, dacché per mezzo del Padre Provinciale Vulliet Le significai il mio voto, che feci a Dio di chiedere le missioni a' paesi incolti, e che ora intendo di ricordarle. Vostra Paternità molto Reverenda si degnò rispondermi, che ne avrebbe tenuto conto, ma che intanto mi esercitassi nella mortificazione e chiedessi presto gli studi teologici a' miei Superiori immediati. Mi piacque moltissimo questa sua esortazione, e riguardo alla prima prego sempre Dio, che me ne conceda il vero spirito: riguardo poi agli studi teologici esposi a' miei Superiori le sue parole ed insieme il mio trasporto per le belle lettere, di cui, Le confesso, che sono sempre stato appassionatissimo; e mi venne risposto, che avessi pur seguitato ad attendere alla mia scuola, che allor faceva, di rettorica. Tenendo pertanto per voler di Dio, che io dovessi con particolarità attendere a questi studi, diressi molte orazioni a questo oggetto, e finalmente mi parve bene chiedere a Vostra Paternità almeno un anno di studio passivo sotto il Padre Petrucci per esercitarmi maggiormente e con più commodo nelle belle lettere e nella lingua greca. Oh quante difficoltà m'immagino per parte del mio Padre Provinciale! Ma non mancheranno maniere di superarle a Vostra Paternità: e poi quel vuoto, che io lasciassi in Napoli potrebbe molto facilmente coprirsi. Di tutto ciò mi basta l'averle fatto un piccol cenno: io metto ogni cosa nelle mani di Dio e in quelle di Vostra Paternità, in cui ho tutta la confidenza d'un figlio amatissimo. Se crederà in Domino di esaudirmi, stia certa, che non la perdonerò a fatica in questo studio, in cui la passione, che mi vi trasporta, regolata dall'obbedienza e diretta ad Maiorem Dei Gloriam mi farà franco e leggiero.
Qualunque però sia la decisione, che riceverò, alle sue parole come a quelle d'un padre amante io totalmente mi acquieterò. Le ricordo nuovamente il mio voto: per qualunque parte, con qualunque pericolo io al suo cenno metterò le ali. Ah Padre! ogniqualvolta penso a' miei desiderj, mi vergogno. Se mi vedesse, meraviglierebbe, come io abbia simili desiderj, essendo tanto imperfetto e vivo nelle mie passioni. Il mio fuoco, che ben diretto mi dovrebbe fare intraprendente ne' servigi di Dio e per la sua gloria audace ne' rischi, è la cagione de' tanti difetti, che trovo ne' miei esami: ancor non ho forza di regolarlo. Un suo buon consiglio oh quanto l'apprezzerei! Non ho a chi più raccomandarmi in terra, che a Lei Padre, che tanto ama i suoi figli. Abbia compassione della mia miseria e mi degni della Sua Santa Benedizione, mentre umilmente mi rassegno
Di Vostra Paternità molto Reverenda
Umilissimo ed Obbedientissimo figlio in Christo
Paolo Maria Riccadonna
della Compagnia di Gesù
Napoli 5. Ottobre 1822.
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Napoli 5 Ottobre 1822. FratelloRiccadonna