Mio Molto Reverendo Padre in Cristo

Pax Christi

Avendo io risaputo che la Paternità Vostra e il Padre Provinciale non si sono indotti a concedermi la partenza pel Maryland, attesa principalmente la mia maniera di esprimermi, che è sembrata essere troppo vaga e indecisa, ho creduto necessario esporre direttamente alla Paternità Vostra le disposizioni dell’animo mio a questo riguardo, non per importunarla in modo alcuno, ma affinché da parte mia non derivi che la volontà di Dio non si adempia in me, rassegnato nel resto a quello che disporrà la Paternità Vostra ---- Sappia adunque che colla mia scritta al Padre Secretario non ho inteso di esporre una semplice neutralità ed indifferenza passiva intorno all’andare, ma avea in animo ed ho tuttora di fare una offerta non solo, ma una positiva domanda piena di desiderio di servire la compagnia in questa spedizione, se essi mi giudicano abile. Se io non feci istanze più pressanti ne fu cagione il credere che allora io faceva, non esser mestieri d’altra più spiegata dichiarazione. Mi ritraeva inoltre da ciò il riflettere che forse non avrei potuto adeguatamente ai bisogni di colà soddisfare nell’impiego della scuola, perché quantunque mi paia di poter fare sufficientemente le scuole di fisica e matematiche elementari, pure cercandosi anche chi fosse in grado di dirigere l’osservatorio, e chi avesse cognizioni di storia naturale, né sapendo io, per ora, molto di tali cose, avrei creduto imprudenza il mettermi avanti io da me, per non avere poi a render vane le concepute speranze. Di più qualche incomodo di cui mi risento, mi fece stare anche esso un poco renitente alla espressa domanda. Ora però che sento che la prima di queste cose non fà loro difficoltà, né io credo che la seconda possa impedire, anzi forse ne potrei migliorare, apro totalmente alla Paternità Vostra questo desiderio che Dio mi dà, e intendo di fare così tutto quello che per parte mia riguardasi in questo affare. Con sommo trasporto, Padre mio Molto Reverendo, io prenderò questa occasione di testificare alla Compagnia la gratitudine che io mostro verso di Lei, da cui io riconosco quanto sono, e godo che mi si presenti questa circostanza di poterla servire, così non ostino i molti altri demeriti miei.

Del resto io mi rassegno totalmente nelle mani della Santa Ubbidienza, affinché faccia quello che crede essere di maggior gloria di Dio e bene dell’anima mia, e così pregando Vostra Paternità a volersi ricordare di me nelle sue orazioni, mi dichiaro

di Vostra Paternità Molto Reverenda

Infimo e Ubbidientissimo Figlio in Cristo

Angelo Secchi della Compagnia di Gesù

Roma 24 Marzo /45.