Romani, Stefano (1810-1882), Verona, February 4, 1844
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Molto Reverendo Padre Nostro
Pax Christi
Fatta nel giorno 2 corrente febbraio, per grazia di Vostra Paternità, la mia professione, le invio la presente per ringraziarla coi sentimenti più affettuosi e con tutta l’effusione del cuore, dello specialissimo favore a me compartito.
Grande è stata la mia confusione nel fare la professione dei quattro voti, questo è verissimo; ma pure debbo confessare che maggior è stata la mia contentezza per vedermi ben bene stretto alla Compagnia di Gesù, da cui l’essere separato non vorrei che fosse neppur possibile. Ma che farà la Religione di me poveretto? Desiderii di fare anche molto per la gloria di Dio, non posso negare di averli; così le abilità ai desiderii corrispondessero! Contutto ciò protesto a Vostra Paternità che conosciuto qualunque ordine della Santa Obbedienza, impendam tutte le mie forze, et super impedar ipse pro Societate Jesu.
E siccome è piaciuto al Signore che mi stringessi a Lui anche col quarto voto delle Missioni; mi fo sulla fine a domandar di nuovo a Vostra Paternità le missioni straniere con quel coraggio, che Vostra Paternità mi ha ispirato, scegliendomi a professare, contro ogni merito, il voto delle Missioni suddetto.
Intanto augurando a Vostra Paternità ogni dono celeste e genuflesso baciandole con figliale affetto la mano le domando la Santa Benedizione e mi segno
di Vostra Paternità
Infimo Servo in Cristo
Stefano Romani Societatis Jesu
Verona 4 Febbraio 1844