Hucherot, Agostino (1819-1892), Turin, March 1, 1843
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~Torino 1. marzo - Fratello Hucherot scolastico
Chiede con molto ardore le Missioni della Cina
A cui si è dedicato dopo esser risorto da grave malattia~
Molto Reverendo Padre Generale
L'ardire che mi prendo di scrivere a Vostra Paternità sarà, spero, scusato dal motivo che a ciò m'induce, il quale appunto si è per domandar le missioni. In una lunga e grave malattia che io ebbi a soffrire due anni fa, e che forse non sarà stata ignota a Vostra Paternità, proposi a San Francesco Saverio, ed alla mia madre Maria Santissima di dedicarmi alle missioni se fossi guarito. Per grazia speciale di questa buona madre riavutomi dall'infermità contro l'aspettazione di tutti, e specialmente del medico, stabilii di domandare le missioni finito lo studio della filosofia, a cui ora sono applicato. Ma avendo saputo che la Paternità Vostra tra i missionari che in questo tempo avea domandati ai provinciali di Francia per la Cina, non escludeva i giovani, o novizi o studenti, mi si accese vieppiù il desiderio delle missioni, e parevami come di mancare ad un dovere, se a Vostra Paternità non l'avessi manifestato. Il ciò però non mi sarei indotto se il consiglio del mio Padre spirituale, e d'altra persona prudente non mi avesse confermato nel mio divisamento: giacchè troppo inabile mi veggo ad un tal ministero, non gia rispetto alle forze corporali, le quali, dopo l'infermità sofferta, me le trovo più vigorose di prima, ma bensì rispetto alle forze spirituali. Ed affinchè niente sia celato a Vostra Paternità, le voglio far noto, come dopo la malattia, il Signore per sua misericordia permise, in castigo al certo delle mie colpe, e per umiliarmi, che fossi molestato da tentazioni d'ogni sorta, e talvolta si forti da trovarmi in procinto quasi di disperare di potere andare più innanzi nel divino servizio. Ma la divina provvidenza che ciò permise, non m'abbandonò mai per mezzo del mio Padre spirituale a cui tutto confidai: e parmi di potere asserire con certezza, che la mia volontà in tutte queste battaglie fu sempre ferma nel bene.
Dopo tutto ciò, ora non solo mi sento maggior fervore nel divino servizio, maggior desiderio di patire per la gloria; ma di più, invece di perdermi di coraggio per le missioni, me ne sento più vivi i desideri, e tanto maggiori, quanto più dispero delle mie forze; e questa è appunto la cagione principale che mi mosse a scrivere a Vostra Paternità, pensando, che, se dopo esposte le mie miserie, Vostra Paternità s'inducesse a mandarmi alle missioni, non altro che la pura volontà di Dio potrei conoscere in tale disposizione. Perciò onde essere più soggetto a questa divina volontà, non mi limito nè a luogo nè a tempo, ma pronto m'offro d'andare alla Cina o altrove, di presente o dopo, in somma dove e quando sarà in grado a Vostra Paternità d'inviarmi; disposto di più a soffrire qualunque disagio, stenti, miserie, persecuzioni, con tutto il corredo di quei patimenti che sogliono accompagnare i veri missionari zelanti solo della gloria di Dio: e tutto ciò io mi prometto con tanto maggior sicurezza, quanto mi veggo più miserabile e disadatto ad un tal ufficio, confidando tutto e solo in Dio, e nella mia madre Maria. Aspetto pertanto come dalle mani di Dio la decisione della Paternità Vostra a cui bacciando riverentemente le mani, mi dico
Della Paternità vostra molto reverenda
infimo in Cristo servo e figliuolo
Agostino Hucherot Della Compagnia Di Gesù
Di Torino 1 Marzo 1843
~Questi è giovane di belle parti. Nato in Corsica, vissuto in Sardegna, venuto a Genova colla famiglia nel 33. ivi da me conosciuto ed aiutato nella sua povertà, sebben figlio di onesti cittadini; si determine d'entrare nella Compagnia, dopo fatte le scuole come estero al Collegio del Carmine. Ha ingegno, e buona indole Bresciani Societatis Iesu~