Ciaceri, Giorgio Maria (1827-1908), Palermo, December 15, 1845
Year
Month
Day
From (City)
From (Institution)
To
Recipient
Anterior Desire
Destination(s)
Other Names
Left for mission lands
Language of the Letter
Links
Notes
Archive
Folder
Number
Transcription
Molto Reverendo In Cristo Padre nostro
Pax Christi
Comecchè bene intenda le molte e laboriose brighe di Vostra Paternità, tuttavolta non posso a tante non aggiungere anco una io, qual'è un foglio di più tra li mille, che ne riceve ad altrettanti, che ne rimanda.
La Vostra Paternità si è il comun padre della minima Compagnia: or come questa si ha la cura de' singoli suoi Figli, parimente Vostra Paternità, che sta, per dir così, al timone della medesima. E sebben non si facile io mi creda, che Vostra Paternitàsia per contentarmi in ciò, che son per chiederle; non mica però lascerò di esporre i miei desideri a chi si ha viscere paterne, che, se pur niega, negando, pur concede.
Io dunque, Padre mio, per bene tre anni, quanti ne son scorsi dal mio ingresso nella dolcissima Compagnia, mosso da grandissima brama dell'estere Missioni, non ho potuto non pregare e scongiurar sempre i miei Superiori, dall'infimo al supremo, acciò si degnassero a tempo non lasciarmi tra l'ultimi, s'intende aggevolarmi cioè presso Vostra Paternità per riguardo all'estere Missioni.
Ho, lo Dio mercè, posto in campo tutti i mezzi a me fattibili: lo scrivere a Vostra Paternità restavami; e già, non volendolo preterire, mi son risoluto, coll'approvazione dal Reverendo Padre Camillo Maria Gallo, che sin dalla prima probazione fù ed è altresì il mio Padre di spirito, di quanto prima servirmene, confidato nell'intercessione del grande Apostolo SanSaverio, la cui festività non ha [quasi] abbiam celebrato, e nel potentissimo ajuto e patrocinio della sempre Immacolata Maria, acciocchè, so non di netto un dolcissimo Sì dettassero alla Paternità Vostra, almeno impedissero un amaro rifiuto, un Nò, una secca ripulsa.
Quanto feci, o amatissimo Padre, col Reverendo Padre Writer nel tempo, che in Sicilia sè dimora! Lo parlai, l'informai de' miei studî, de' miei desiri, che accesi sin da' primi tempi del mio Noviziato, han sempre a maraviglia persistito, e più e più aumentati, massima colla lettura degli annali della propagazione della Fede; per cui tutte le gravi e operose fatiche, non che nulla di sgomento, eziandio all'agognarvi mi han mirabilmente accesa la brama.
Nella sincerità di uno, che vuol'esser vero Figlio della Compagnia la appaleso, che a questo fine mi sono attuato a vincere la mia natura pessimamente iraconda, superba, rissosa, impaziente, etcetera. Sa Dio, sanlo i Superiori ed i Compagni quando stentai, ma, la Dio mercè, mi vinsi, e per indurmi ad aprire la bocca in pubblico, a mettermi ad istruire gli rozzi. Feci di tutto, per non l'amore fortissimo alle sante Missioni, per la maggior gloria di Dio, e di presente non temo più nulla. Sa Dio quanto ho stentato a vincere tante ripugnanze, tanto fuoco giovanile, tanto attacco ai parenti: l'ho fatto, e spero sentirmi, mercè l'intercessione della comune Madre, lena a qualunque sagrifizio.
Oh potessi abboccarmi una solafiata con Vostra Paternità! sol consideri, e non lasci, se 'l crede, di farmi due righe per amor di Maria Vergine; che io chiedendole la paterna benedizione, col dovuto ossequio ed osservanza le bacio rispettosamente le mani
di Vostra Paternità molto reverenda
Il Reverendo Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale
della Compagna di Gesù
(Roma)
Umilissimo e obedientissimo Figlio
Giorgio Maria Ciaceri Societatis Iesu
Palermo li 15 Decembre 45
Transcription- back
Palermo 15. decembre 1845 - Fratello Ciaceri scolastico// Chiede con fervore le Missioni estere eccetera.
Al molto reverendo in Cristo Padre nostro // Il Reverendo Padre Giovanni Roothaan Preposito Generale // della Compagnia di Gesù // Roma