Gioia, Niccolò (1802-1875), Rome, July 10, 1830
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~Provincia Italica- Roma, 10 Luglio1830.~
Molto Reverendo Padre Nostro
Dopo fervorose e replicate preghiere al Signore, dopo aver chiesto consiglio e dal mio Padre Spirituale, e dal Padre Rettore, di consentimento dei medesimi ho deciso in Domino di esporre a Vostra Paternità il desiderio che Iddio Signor Nostro si degna per sua misericordia comunicarmi di consacrarmi tutto alla divina sua gloria nel ministero delle Missioni straniere.
Quanto ciò ardentemente io bramo ne' so', ne' posso esprimerlo con parole: Iddio da cui viene questo medesimo desiderio parli per me internamente a Vostra Paternità e l'assicuri della sincerità delle mie parole. Se poi desidera sapere in particolare a quali Missioni mi senta maggiormente inclinato; questo le posso dire con tutta verità che quelle appunto maggiormente desidero le quali sian più fertili di patimenti in ogni genere di fame, di sete, di povertà estrema, di persecuzione, di morte: queste, certo le brame, che Iddio Nostro Signore fino da' primi anni di Religione si è degnato ispirarmi, e che tengo descritte nel libro dei lumi ricevuti nell'orazione, e dei buoni proponimenti; di patire cioè quanto più fosse possibile per la sua gloria, e per la salute dell'anime, di vivere spogliato affatto, e distaccato da tutte le cose terrene, di non volere più altro al mondo che Lui solo crocifisso, di morire con lui, se di tanto mi faccia degno, sulla sua medesima croce. Vostra Paternità pertanto, se crederà in Domino di eleggermi a sì bella sorte, a quella qualunque Missione, mi destini che sia per gran patimenti la più faticosa, e a quella io volerò ad un primo cenno con quello stesso piacere, e più con che, per acquistarsi o un poco di oro, o un vano fumo di gloria, sono i mondani prontissimi a imprendere ogni più arduo travaglio.
L'averle candidamente esposto questo mio desiderio, a dir meglio del Signore, basta per parte mia a liberarmi da un certo giusto timore, che ho provato per aver differito più a lungo del conveniente l'esporglielo
Mentre con filiale rispetto, e con umile sommessione le baccio riverentemente la mano, e umilmente le chieggo la paterna benedizione,
mi dico
Di Vostra Paternità
Infino in Cristo Figlio e Servo
Scolastico Nicolò Gioja Societatis Jesu
Dal Collegio Romano 10 Luglio 1830
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Collegio Romano 10. Luglio 1830. // Nicolò Gioja // Al Molto Reverendo in Cristo Padre // Il Padre Giovanni Roothaan // Preposito Generale della Compagnia di // Gesù // Nella Casa Professa della medesima Compagnia