Castelli, Angelo Luigi, Palermo, July 8, 1825
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Palermo 8. luglio 1825
Paternità Reverendissima
Pax Christi
Non sò a quel ragione attribuire, che avendo più volte scritto a Vostra Paternità Reverendissima non ne abbia avuto riscontro. Io in tutte le lettere inviatele ho manifestato i vivi desiderj ond'ardo per le missioni degli Infedeli. Questi concepj fin dal principio del noviziato al leggere la vita di San Francesco Saverio: fin d'allora scrissi nel libretto de' miei proponimenti, "il fine che dovrò prefiggermi in avvenire sarà la salute delle anime ne' paesi idolatrj. e ciò per avere occasione di unirmi più a Dio; fare cosa più grata a cuori Santissimi di Gesù e di Maria; ed incontrare opportunità di spargere il sangue e la vita per Dio: quindi d'oggi innanti le mie mire veranno qui rivolte; ne cercherò tutti i mezzi opportuni alla consecuzione di un tale scopo confidando sempre nella valevolissima protezione della Vergine, a cui patrocinio affidero l'alto negozio". Da tale momento non ho risparmiato fatighe per la salvezza de prossimi: essendo assegnato a Caltanissetta ancora da maestro di scuola impiegava i giorni delle vacanze, ed i ritagli de' giorni di scuola liberi nelle prigioni udendo confessioni, insegnando la dottrina cristiana, spargendo la divina parola, assistendo a più condannati a' patiboli. Padre Pucci Rettore di questo collegio potrà informarla di tutto. Ciò mi è piaciuto accennare a Vostra Paternità Reverendissima non già per fare ostentazione delle mie debolissime fatighe, ma per farle intendere la risoluta volontà, che ho, d'impiegarmi per la salute de prossimi. questo pensiero mi consola nelle afflizioni, questo mi dà la forza delle tentazioni, questo mi rende soave la religione in un luogo, ove soltanto si vede un scheletro dell'Antica Compagnia di Gesù. Del resto io ciò dichiaro a Vostra Paternità Reverendissima poiché sì per l'approvazione del Padre Spirituale, come per quegli effetti, che tal brame in me producono credo che ne sia autore Iddio. Del resto nel dì del giudizio se Dio mi chiederà conto io chiamerò Vostra Paternità Reverendissima in testimonio de' vivi accesissimi miei desiderj. La prego ad avermi presente ne Suoi sagrificj, onde il signore faccia quello, ch'é di maggior sua gloria, e di salvezza di tante anime, che per mancanza d'operaj si perdono irreparabilmente; a quest'oggetto questa stessa mattina ho applicato la santa messa. Sono
Di Vostra Paternità Reverendissima
Il Padre Luigi Fortis Generale della Compagnia di Gesù,
Umilissimo ubbidientissimo figlio in Gesù Cristo
Angelo Castelli della Compagnia di Gesù
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Palermo 8. Luglio 1825. Padre Castelli // Vedi Registro [...] 3o Pagine 1217 // Numero 550 // Petit missiones